Morta incinta di due gemelle: "Brava e modesta, ciao Claudia"

"Troppo giovani per essere così tragicamente ghermite dalla morte prematura, forse con il concorso di qualche superficialità o negligenza" di EMMANUELA TUBELLI

Grosio, tanti gli amici ai funerali di Claudia Bordoni (National Press)

Grosio, tanti gli amici ai funerali di Claudia Bordoni (National Press)

Grosio (Sondrio), 11 maggio 2016 - Grosio si è stretta ieri in un unico, solenne abbraccio, quello con cui la comunità ha porto l’ultimo saluto a Claudia Bordoni e alle due gemelline che portava in grembo. Nel grigiore del pomeriggio le strade del centro lentamente si svuotano ed il paese si riversa per intero tra i banchi della chiesa parrocchiale, dove poco dopo le 15, è giunto il feretro della giovane donna, accompagnato da una processione silente e raccolta. Ci sono i coscritti, i ministri, ma soprattutto c’è una famiglia, chiusa in un dignitoso dolore.

Claudia Bordoni, la grosina morta in ospedale mentre era incinta di due gemelli

Adele Massara, la mamma di Claudia, si sostiene al braccio di suo marito Giuliano, volto segnato e sguardo atterrito. Con loro il fratello della vittima, Giuliano e il compagno, Roberto Dal Zuffo, ricercatore all’Istituto europeo di oncologia di Milano. Quando ha appreso questa notizia, così difficile da accettare, l’uomo non ha retto ed ha dovuto sottoporsi ad alcune cure mediche. Con Claudia aveva condiviso tutto, sino agli ultimi momenti di gioia; ma soprattutto condiviso era il sogno, poi infranto, di diventare genitore.

Solidarietà e cordoglio per loro da parte dei tanti presenti che riempiono la chiesa di San Giuseppe, grande, ma non abbastanza per accogliere tutti. In molti partecipano al funerale dal sagrato antistante. «Alla folla unita e commossa» si è rivolto il parroco di Grosio, don Renato Lanzetti, che, ricordando la storia cristiana di questa fedele, ha rievocato l’immagine della Pietà, riconsegnando alle braccia amorevoli di Maria che sostiene il Cristo, anche questa mamma trafitta.

Grosio, i funerali di Claudia Bordoni

A concelebrare il rito, oltre a don Giovanni Sala parente di Claudia, anche il vicario di Grosio, don Filippo Macchi che, nel corso dell’omelia, ha voluto sorreggere i familiari e l’intera comunità con un messaggio di fiducia, sottolineando come a celebrarsi non fosse la morte, ma la vita, intensa e piena, di questa giovane donna.

Parole commosse, come quelle con cui il ministro ha ricordato la personalità di Claudia, la cui foto sorridente campeggia sulla bara di legno chiaro circondata da fiori bianchi: «Era brava Claudia: in tutta la vita, secondo quanto testimoniano gli stessi genitori, mai ha dato loro nemmeno un piccolo dispiacere. Era modesta Claudia: nonostante una carriera invidiabile, è rimasta umile, sempre. Era giovane Claudia: aveva solo 36 anni e mezzo e le bambine che portava in grembo avevano addirittura solo sei mesi. Troppo giovani per essere così tragicamente ghermite dalla morte prematura, forse con il concorso di qualche superficialità o negligenza» ha detto don Macchi, accennando, tra l’altro, alle cause, ancora da accertarsi, che hanno portato alla tragica fine della neomamma.