Punto nascite a Chiavenna, un gruppo Facebook per salvarlo

La battaglia di tre giovani mamme, la raccolta firme e l'hashtag #Iosononatoachiavenna

Pamela Ghiggi, Natalia Panatti ed Elisa Casati, le tre giovani mamme

Pamela Ghiggi, Natalia Panatti ed Elisa Casati, le tre giovani mamme

Pamela Ghiggi, Natalia Panatti e Elisa Casati, tre giovani mamme chiavennasche, si sono subito attivate per cercare di trovare una soluzione alla paventata chiusura del "Punto nascita" e al disagio che avrebbe comportato. "Sul social - raccontano -  abbiamo avuto una grandissima e rapidissima adesione: oltre 2000 iscritti in meno di 48 ore. La prima iniziativa Fb é stato il lancio dell'hashtag #Iosononatoachiavenna, che ha contato centinaia di post. Abbiamo poi deciso che urgeva un intervento più incisivo, si é quindi pensato di far partire una petizione di sensibilizzazione a favore dell'ospedale. Ci siamo messe al lavoro e siamo scese in piazza in cinque date diverse dal 10 al 21 giugno". 

Le mamme hanno ricevuto l'appoggio degli amministratori, a partire dal presidente della Provincia e sindaco di Chiavenna, Luca Della Bitta, e dal sindaco di Mese Patrizia Pilatti, presidente della Conferenza dei sindaci della Valchiavenna. "Solamente con le nostre manifestazioni - proseguono le tre mamme - abbiamo raccolto piu di 2000 firme. Successivamente la raccolta é continuata presso gli oltre 70 punti di raccolta da Madesimo  a Morbegno, oltre che in tutti i municipi della Valchiavenna. Intorno al 5 luglio abbiamo chiuso la raccolta, siamo arrivate così a totalizzare 5202 firme, un grandissimo successo".

Le ragazze, poi, durante i giorni del gazebo, hanno ottenuto non solo firme ma anche donazioni, utilizzate per coprire i costi di cancelleria, spedizioni e per fare del bene: hanno intenzione, infatti, di fare una donazione al reparto di Ginecologia ed Ostetricia grazie agli oltre 500 euro raccolti in piazza.

L'intero percorso, poi, è terminato i primi di agosto, al momento della spedizione delle firme. «Abbiamo chiesto anche un incontro con le direzioni ai Asst e Ats, le dottoresse Panizzoli e Stasi, per poter discutere di quanto scritto – concludono -. Speriamo che la nostra richiesta venga accettata e che soprattutto si risolva la gravosa situazione creatasi». Ora non resta che attendere le risposte ufficiali, per sapere se la tenacia e l'intraprendenza delle tre giovani mamme valchiavennasche sia servita a dare una svolta alla sanità locale, salvaguardando il punto nascite e accogliendo le richieste di migliaia di cittadini.