Caso-Pratogiano a Chiavenna: le piante secolari non si toccano /VIDEO

Il Centro di studi storici valchiavennaschi interviene sul progetto di Pratogiano, che sta creando non poche polemiche

Una foto storica di Pratogiano a Chiavenna

Una foto storica di Pratogiano a Chiavenna

Chavenna, 25 luglio 2016 - «No al taglio dei platani e degli ippocastani se non sono malati». Il Centro di studi storici valchiavennaschi interviene sul progetto di Pratogiano, che sta creando non poche polemiche. Al centro della discussione, in particolare, la volontà di tagliare le piante secolari, ma anche i costi elevati del progetto di riqualifica, e la realizzazione di un parco giochi per bambini che non rispetterebbe la storia del luogo.

Le piante punteggiano il grande spazio nel cuore di Chiavenna

«Il direttivo del Centro di studi storici valchiavennaschi, in qualità di associazione culturale che promuove la conservazione del patrimonio storico e paesaggistico della Valchiavenna, si permette di proporre delle osservazioni al progetto riguardante Pratogiano – si legge in una nota -. L’analisi Vta (Visual Tree Assesstment), commissionata dal Comune di Chiavenna e condotta nel 2012 sui platani e gli ippocastani secolari di Pratogiano, ha escluso, fortunatamente, la presenza di alberi malati e a rischio statico. Nella tutela del patrimonio arboreo del parco, nel quale sono pure alberi monumentali, si ritiene che non si debba procedere al taglio né di platani né di ippocastani senza prima aver effettuato una nuova analisi Vta da parte di un tecnico abilitato che dimostri il cattivo stato fitosanitario e di stabilità delle piante, tale da pregiudicare la sicurezza pubblica per i frequentatori, e l’impossibilità di intervenire per il loro risanamento. Trattandosi di alberi di grandi e, talora, enormi dimensioni, il costo del loro abbattimento risulterebbe molto elevato (probabilmente più di quello di una cura), e dunque esso non dovrà essere che l’extrema ratio, da praticare soltanto se non fossero possibili soluzioni conservative».

«Da 75 anni Chiavenna è stata elevata al rango di città – spiegano dal Centro, presieduto dal professor Guido Scaramellini - e una delle sue peculiarità è ancora il parco di Pratogiano con i crotti e gli alberi secolari. Quanto alla collocazione di giochi per bambini nel parco, si ritiene non sia una soluzione adeguata. Ciò perché, nel rispetto delle normative, si dovrebbero pure realizzare la pavimentazione antitrauma e le recinzioni per evitare che i bambini finiscano in strada. Tali elementi, ma pure i giochi e il rischio nel tempo di una mancata manutenzione degli stessi, sarebbero poco rispettosi del luogo e della sua storia.

Piuttosto si potrebbe sistemare il vicino parco giochi di via Giovan Battista Picchi, oggi in cattivo stato e neppure dotato di servizi igienici. Infine, per l’arredo urbano si dovrebbero riutilizzare i lampioni installati alcuni anni fa, mentre andrebbero recuperate le panchine già esistenti in granito, magari raggruppandole in prossimità dei platani, che costituiscono l’essenza arborea più antica, posizionandone altre di forme più classiche nel resto del parco».