Punto nascite di Chiavenna, batti e ribatti fra Comitato e Falsone

Il sindacalista Fials: in queste condizioni meglio chiudere il reparto

L'ospedale di Chiavenna

L'ospedale di Chiavenna

Chiavenna, 22 gennaio 2017 - Dura la reazione del comitato sorto a sostegno del punto nascite di Chiavenna, che in una lettera firmata dai membri Elisa Casati, Pamela Ghiggi e Natalia Panatti, risponde in maniera forte alle recenti dichiarazioni di Salvatore Falsone, che proprio in merito al reparto chiavennasco appena alcune settimane fa si pronunciava testualmente: «Così com’è non ha senso mantenerlo aperto, o si potenzia o altrimenti è meglio chiuderlo e spostare le forze negli altri due punti nascite provinciali, Sondrio e Sondalo». Frasi che hanno suscitato l’ira del movimento, da cui l’attacco personale al numero uno di Fials: «Sapendo che sua cognata è ginecologa di stanza proprio a Sondrio, la domanda ci sorge spontanea: non è che nelle sue dichiarazioni si cela un «leggero» conflitto di interessi? La sua figura professionale, in quanto segretario generale Fials, dovrebbe essere super partes e cercare di tutelare l’assistenza sanitaria ad ogni singolo cittadino della nostra provincia, tenendo conto anche del tempo necessario per raggiungere l’ospedale».

Critiche immediatamente rigettate da Falsone come ingiuste: «Non si tratta in alcun modo di una questione familiare, il malcontento cui ho dato voce è quello di tutto il personale medico, che denuncia da tempo una situazione non più gestibile. Tenere aperto un reparto nel quale non si garantisce la rianimazione è - parere unanime di ginecologi e anestesisti - solo spreco di denaro pubblico, ma, si sa, attorno al punto nascite di Chiavenna ruotano interessi politici». Dunque per il movimento sindacale la via necessaria è quella di un potenziamento che, secondo quanto evidenziato nella lettera del comitato, sarebbe già stato promesso dai vertici dirigenziali: «L’azienda, come sottolineato in un incontro con i sindaci della valle, ha assicurato che solo per Chiavenna sono previste dieci nuove assunzioni: 4 ginecologi, 3 anestesisti e pediatri, tra cui un responsabile di struttura semplice; alcuni bandi di assunzione sono già pronti, altri lo saranno a breve. È facile capire che se il Ministero concederà la deroga, con la certezza che il reparto rimarrà aperto, sarà molto più semplice, rispetto ad ora, trovare nuovi medici». Un simile ampliamento organico, tuttavia, non sembra verosimile per Falsone che conclude: «Non credo vi saranno nuove assunzioni, il reclutamento qui in Valle resta un problema: molti dei medici che arrivano nei nostri presidi vanno via appena ne hanno l’opportunità essendo il nostro un territorio disagiato». Intanto la Fials ha di recente annunciato l’avvio di una collaborazione da parte di Luigi Mescia: da oltre quarant’anni attivo nel settore ospedaliero e socio sanitario, opererà nelle delegazioni trattanti presso Asst e Ast e in qualsiasi settore dei Comparti e delle Dirigenze mediche-veterinarie e della Medicina di Base, nonché nelle commissioni dove è prevista la partecipazione sindacale.