Casa “made in Valtellina” a una famiglia di Amatrice

Donata grazie ai soldi raccolti per aiutare i terremotati

Un gruppo di volontari di Sondrio e Livigno

Un gruppo di volontari di Sondrio e Livigno

Sondrio, 24 aprile 2017 - C’è chi “si è armato ed è partito”, con frese e pale è andato direttamente nel cuore dell’emergenza maltempo in Centro Italia per dare un aiuto concreto alle popolazioni in difficoltà; ci sono, poi, quelli che sono stati ribattezzati “gli eroi del fieno”, e coordinati dalla giovane Silvia Marsetti hanno portato prezioso fieno per gli agricoltori e gli allevatori in ginocchio per il terremoto prima e per la storica nevicata poi; c’è chi, infine, nel suo piccolo ha fatto ciò che poteva fare, donando una somma alla causa attraverso la raccolta fondi lanciata su Facebook dal creatore della pagina “Sei di Sondrio se”, Salvatore Signorelli. Ebbene, quei soldi oggi rappresentano la salvezza per una famiglia di Amatrice, che ha ricevuto le chiavi di un modulo abitativo acquistato dall’associazione “Amici di Paride” grazie ai fondi raccolti dai valtellinesi.

«Purtroppo non sono potuto partire, avrei voluto esserci anche io al momento della consegna della casetta alla signora Antonietta Calabrese, ma per accelerare le tempistiche hanno anticipato la consegna e avevo un impegno improrogabile – racconta Salvatore Signorelli -. Ho seguito comunque tutto l’iter da qui e non appena possibile partirò per Amatrice con la targa che apporremo al nucleo abitativo». La targa renderà omaggio a chi ha reso possibile l’acquisto, il gruppo Facebook “Sei di Sondrio se” e i ragazzi di Livigno. A gennaio, in piena emergenza, Signorelli con un altro sondriese e un gruppo di ragazzi del Piccolo Tibet, “armati” di una fresa, erano partiti per l’Abruzzo dove si erano messi a disposizione, si erano rimboccati le maniche e avevano aiutato a liberare strade e abitazioni. La fresa di Livigno era stata anche protagonista di un incredibile salvataggio: 35 persone che erano rimaste intrappolate dalla neve in un garage a Senarico, erano state estratte senza gravi conseguenze. Proprio grazie alla fresa proveniente da Livigno si era potuto aprire un varco, che ha permesso alle persone di essere portate in salvo. Tra di loro anziani e bambini, persone che hanno davvero rischiato la vita: il generatore stava ormai esaurendo la sua funzione, se non fossero stati liberati presto il numero delle vittime poteva essere maggiore. Intanto in Valtellina, attraverso il social network, si raccoglievano soldi su una carta prepagata. Quei fondi sono serviti per supportare i volontari e, i restanti, hanno permesso di acquistare la casetta in cui oggi trova dimora una famiglia di Amatrice.