Nerone è libero: storia a lieto fine per l'ex cane invisibile

La Procura ha accolto la denuncia e disposto il sequestro del cane che ora è stato affidato in custodia al canile dopo anni di maltrattamenti

Nerone, il "cane invisibile" è finalmente libero

Nerone, il "cane invisibile" è finalmente libero

Cosio Valtellino (Sondrio), 21 marzo 2017 - Tutti lo hanno conosciuto come Nerone ma il suo vero nome è Pluto. Ciò che conta, però, è la sua storia. La storia di un “cane invisibile” che, dopo anni di maltrattamenti, sembra avere il meritato lieto fine. Grazie all’impegno della Lav Sondrio, che per quasi un anno si è battuta per lui tanto da raccogliere 1.096 firme per salvarlo dall’abbandono, Nerone è finalmente libero. O quasi. Il giudice della Procura di Sondrio ha infatti accolto la denuncia e disposto il sequestro del cane che ora è stato affidato in custodia al canile di Busteggia, in attesa di trovare una famiglia che possa prendersi cura di lui.

Legato ad una corda cortissima, per la maggior parte del tempo al buio, relegato in una baracca in lamiera con entrata dai bordi frastagliati e taglienti. È così che la bestia dallo sguardo triste e sofferente ha vissuto a lungo, a Regoledo, frazione di Cosio Valtellino, ma da oggi i suoi occhi color nocciola possono portare a splendere.

“Aver contribuito alla sua liberazione è stata una grande vittoria - commentano soddisfatti dalla Lav locale - e il merito è di un gruppo di cittadini che con tenacia e determinazione ha voluto portare avanti questa importante battaglia. Un grazie particolare va tutti i vertici che hanno accolto le nostre istanze, alla Procura e ai Carabinieri che si sono occupati del caso. In questi anni Nerone ha vissuto relegato in una baracca, in condizioni inaccettabili. Ora si trova al canile ma questo è solo un passaggio transitorio, per lui la vera libertà sarà trovare una famiglia disposta ad accoglierlo”.

Un epilogo positivo ma che per la Lav è solo il punto di partenza per una nuova sfida. “La nostra battaglia non finisce qui - fanno sapere - vogliamo che si arrivi ad un processo per appurare tutte le responsabilità in modo che finalmente i nodi arrivino al pettine”.