Cavazzi: "I fascisti non ci sono più e c’è chi gioca a fare l’ex partigiano"

Dopo la posa del busto riproducente il Duce la polemica continua

Antonio Cavazzi

Antonio Cavazzi

Teglio, 29 marzo 2017 - «Egregi militanti della rete Antifascista e dell’Anpi, dopo avere affisso nottetempo il vostro lenzuolo avete fatto un comunicato col quale scrivete che è “bene che i fascisti sappiano che non li lasceremo in pace tanto facilmente”. Il fascismo, ed i fascisti, come i partigiani, non esistono più da 72 anni. Quelli dell’Anpi, tranne pochi ultra ottantenni che dicono di aver fatto qualcosa - le donne di solito le staffette - sono sedicenti che si mettono ogni tanto un fazzoletto rosso, anzichè giocare con i soldatini», replica Mario Antonio Cavazzi.

«Vi invito a casa mia, dove ho posizionato il busto di Mussolini (fatto fare a mie spese senza aiuti pubblici, come ha l’Anpi) - aggiunge dopo le recenti polemiche - per discutere di quanto la Repubblica italiana deve al Duce (per esempio: l’Inps, l’Inail, le pensioni, il codice penale e quelli civile e di procedura civile, la scuola, la letteratura, l’arte, l’Iri, la riforma bancaria, l’architettura ed i palazzi pubblici più importanti delle istituzioni, la bonifica delle paludi pontine e la costruzione delle città di fondazione fatta in pochi anni, lo sport, i sanatori - vedi Sondalo - la tutela della maternità, forse non più di moda in questa era gender, ecc.) e di quanto le riforme introdotte da questa Repubblica sulla legislazione del Duce abbiano fatto bene o male all’Italia (la riforma bancaria e la conseguente bancarotta di diverse banche già di credito commerciale, le innumerevoli riforme scolastiche tutte fallite, le riforme degli enti locali con il caos province fintamente abolite ecc). Io, dopo una vita passata a lavorare all’estero, senza sovvenzioni da parte di partiti, credo di poter avere le mie idee e di poterle manifestare nella mia proprietà privata. Rispetto le idee degli altri e sono pronto a confrontarmi, e in questo sono diverso dalla rete antifascista e dall’Anpi».