Auto contro i mercatini, l'ipotesi: puntava alla pista di pattinaggio

A Sondrio sabato non c’era neve eppure sembra che la Yaris di Michele avesse le catena

La Yaris distrutta

La Yaris distrutta

Sondrio, 15 dicembre 2017 - Dichiarazioni discordanti, azioni che fanno pensare a un raid pianificato e altre che, invece, fanno propendere per un raptus improvviso. A Sondrio ci si continua a interrogare su quello che è accaduto sabato pomeriggio nel cuore della città, profondamente ferita dall’attacco di Michele Bordoni che, in preda forse a una crisi psicotica, è piombato con l’auto nella zona pedonale investendo e ferendo quattro persone. E ogni giorno emergono particolari sempre più agghiaccianti. L’ultimo riguarda le ruote della Toyota Yaris, su cui erano montate le catene, che poi nella folle corsa si sono sganciate finendo all’interno delle ruote. Un dettaglio che sembra di poco conto in una zona montana, ma sabato pomeriggio le strade valtellinesi, anche quelle che portano in Valmalenco, erano pulite, niente neve né niente ghiaccio. Nasce il sospetto che Bordoni volesse puntare alla pista di pattinaggio in piazza Garibaldi, che fosse diretto proprio lì e pensasse che le catene avrebbero potuto aiutarlo nel gestire l’auto sul ghiaccio. Un’ipotesi terrificante, che combacia con le testimonianze di alcune persone in piazza al momento del raid. "Puntava alla pista e ai ragazzini" hanno raccontato.

E dunque, si è trattato di un piano congegnato, "un’azione dimostrativa" ben studiata, come lui stesso ha affermato durante l’interrogatorio di convalida dell’arresto, o di un raptus che lo ha portato in meno di mezz’ora a seminare il panico prima nel centro di Chiesa in Valmalenco, poi sulla strada provinciale e infine in piazza Garibaldi? Ci sono elementi contrastanti. A far propendere per il raptus la velocità degli avvenimenti. Alle 13.59, infatti, il passaggio della Yaris a Chiesa è stato filmato dalle telecamere. Poco più di 20 minuti dopo l’auto ha investito il primo passante a Sondrio, la 44enne bergamasca che si trova ancora ricoverata in prognosi riservata a Sondrio.