Soccorsi in montagna: "A volte si sottovalutano i pericoli"

"Alcune situazioni possono comunque mettere a rischio la vita stessa dei volontari ed è per questo che il Cnsas insiste molto sulla diffusione di una cultura della prevenzione"

Un'immagine dell'intervento di soccorso

Un'immagine dell'intervento di soccorso

Piateda (Sondrio), 26 agosto 2016 - L'intervento effettuato alcuni giorni fa dai soccorritori del Cnsas (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) e del Sagf (Soccorso alpino Guardia di finanza), che hanno salvato due alpinisti bloccagi di notte sul ghiacciaio nel territorio comunale di Piateda, ha riportato l’attenzione sul delicato tema della sicurezza in montagna.

«Per affrontare interventi di questo tipo ci vogliono un’alta preparazione tecnica, forza fisica, capacità di gestire le situazioni a rischio con fermezza e anche un’ottima conoscenza dei luoghi - spiegano i tecnici della delegazione Valtellina e Valchivenna del Cnsas -. Per questo, le selezioni per l’ingresso nel soccorso alpino sono molto rigorose e i tecnici, una volta superate le diverse prove, sono costantemente impegnati in esercitazioni e corsi di aggiornamento e formazione, oltre a un allenamento costante per essere sempre pronti a partire in caso di necessità. Alcune situazioni possono comunque mettere a rischio la vita stessa dei volontari ed è per questo che il Cnsas insiste molto sulla diffusione di una cultura della prevenzione: una pianificazione attenta e la conoscenza delle proprie capacità tecniche e fisiche può evitare spiacevoli inconvenienti».