Alluvione in Valtellina del 1987: "Da quel disastro una lezione di vita"

Convegno a Morbegno. Il ricordo di Zamberletti: "Una decisione tempestiva consentì di salvare oltre mille persone"

Convegno a Morbegno (Orlandi)

Convegno a Morbegno (Orlandi)

Morbegno (Sondrio), 22 settembre 2017 - Sono passati 30 anni dall'alluvione in Valtellina del 1987. E il ricordo della tragedia è ancora vivo nella memoria collettiva. Oggi a Morbegno si è tenuto un convegno promosso dall'Ordine nazionale dei Geologi per proprio ricordare la tragedia della Valtellina e fare il punto su quanto è stato fatto da allora anche sul piano della prevenzione.

"Dal disastro della Valtellina si è avuta una lezione di vita - ha detto l'allora direttore del Servizio geologico della Lombardia, Michele Presbitero -. Si deve portare maggiore rispetto verso la natura". Un accento sull'importanza della prevenzione è stato posto anche dal presidente della provincia Luca Della Bitta: "Il prezzo di una mancata prevenzione può essere molto salato. Ecco perché dall'esperienza vissuta in Valtellina si debbono trarre utili insegnamenti per la gestione del territorio"."Ma è assurdo - ha dichiarato Ugo Parolo, sottosegretario in Regione Lombardia - che una regione come la nostra che versa ingenti risorse allo Stato in tasse non disponga di un euro statale per fare manutenzione dei territori".

Il ricordo di quei giorni drammatici è vivido per Giuseppe Zamberletti, all'epoca ministro della Protezione Civile: "Una decisione tempestiva consentì di salvare oltre mille persone nella Valtellina colpita dalla tragica alluvione dell'estate '87. Mi consultai a lungo con Michele Presbitero, responsabile dei geologi della Lombardia, e si decise di disporre l'immediata evacuazione di più di mille abitanti e lo sgombero si completò la sera prima della caduta della gigantesca frana del pizzo Coppetto che in realtà si chiama Zandilla. Se non avessi preso quel provvedimento sarebbe stata una strage"