Sacerdote accusato di abusi, choc a Colorina: "Ora serve chiarezza"

Il sindaco Codega: siamo senza parole, speriamo in una rapida indagine

Un frame dal video delle Iene

Un frame dal video delle Iene

Colorina (Sondrio), 15 novembre 2017 - Ancora prima che venisse “svelato” dall’articolo pubblicato ieri sul nostro quotidiano il fatto che il sacerdote accusato di molestie e abusi sessuali ora svolgesse la sua opera in Valtellina, in tanti, guardando il servizio del programma televisivo di Italia Uno “Le Iene”, avevano riconosciuto Colorina nelle riprese di Mediaset. Così, già lunedì sera su Facebook “piovevano” reazioni degli abitanti della zona, indignati perché, nonostante le pesanti accuse mosse da alcuni giovani, all’epoca dei fatti poco più che bambini, il giovane di origini valchiavennasche fosse stato ordinato sacerdote e operasse accanto a bambini e ragazzi.

Riepiloghiamo la vicenda: nell’occhio del ciclone, come detto, un sacerdote 25enne di origine chiavennasca che da piccolo si è trasferito Città del Vaticano per frequentare il Preseminario San Pio X in Vaticano. E il preseminario, dove vengono formati i chierichetti a servizio del papa, stando alle accuse mosse da due giovani intervistati da “Le Iene”, sarebbe stato lo scenario di terribili abusi e molestie sessuali. Il chiavennasco, che a luglio è stato ordinato sacerdote dal vescovo Oscar Cantoni, è stato accusato di utilizzare la propria posizione, il fatto di essere un seminarista che sarebbe entrato a far parte dell’Opera don Folci che gestisce la struttura San Pio X in Vaticano, per avere rapporti sessuali non consenzienti con almeno un ragazzo poco più giovane di lui, che all’epoca dei primi presunti episodi aveva solo 13 anni.

Ma stando alle sue dichiarazioni e a quelle di un testimone oculare, entrambi intervistati dal giornalista Mediaset, ci sarebbero altre vittime. Accuse respinte al mittente dalla Diocesi di Como, che ha assicurato di aver svolto gli accertamenti necessari. Sul social network, però, in pochi pensano che il prete possa rivelarsi innocente, anche se c’è chi se lo augura. "Sono proprio curiosa di vedere come si comporterà il paese davanti a una cosa del genere" scrive qualcuno, e c’è chi aggiunge: "Ma vorrei sapere chi l’ha mandato, questo stava in mezzo ai nostri ragazzi sapendo cosa aveva fatto". E se qualcuno afferma che girassero già strane voci in paese prima del servizio televisivo, la maggior parte degli abitanti, si dice scioccato. "La notizia ci ha scioccato – commenta infatti il primo cittadino, Doriano Codega -. Si parla di un un reato grave, abusi sui minori in una fase, quella dell’infanzia e della adolescenza, in cui dovrebbero fidarsi degli adulti. Ci aspettiamo che sia la Chiesa che la Magistratura facciano chiarezza per arrivare al più presto ad una conclusione. Ma ci aspettiamo anche azioni preventive per tutelare la sicurezza dei bambini". La Valle è decisamente protagonista di questa brutta vicenda: mentre il neo sacerdote è stato assegnato all’Opera Don Folci (ma c’è chi assicura sia già stato allontanato, ndr), un altro protagonista della storia, il prete che avrebbe raccolto la denuncia dei due giovani chierichetti e che ha avviato le indagini nei confronti del chiavennasco, è stato invece trasferito, quasi si trattasse di una punizione, a Stazzona, nel Tiranese.