Villa di Chiavenna, 23 aprile 2014 - Stava cercando di introdursi in Italia trasportando all’interno della propria autovettura un piccolo arsenale ma è stato arrestato. Un cittadino svizzero di 26 anni, le cui generalità non sono state rese note dalle autorità elvetiche, è stato fermato dalle guardie svizzere di confine alla dogana di Castasegna, nel territorio comunale di Bregaglia.

L’episodio è stato reso noto alla stampa attraverso un comunicato diffuso in lingua tedesca dal Dipartimento federale delle Finanze poi ripreso anche dai telegiornali e media svizzeri. Secondo quanto è stato possibile ricostruire il conducente si trovava solo alla guida di un’autovettura con targa rubata, particolare che ha insospettito le autorità di dogana svizzere che, oltre ad operare presso la dogana di Castasegna, svolgono il loro servizio anche all’interno del territorio e lungo le strade della Bregaglia in sinergia con le altre forze di polizia.

Il 26enne svizzero aveva con sé una pistola calibro 7.65 pronta per essere utilizzata, numerosi proiettili, cinque coltelli atti ad offendere e piccole dosi di sostanze stupefacenti tra cui cannabis e altre ancora in corso di accertamento. L’uomo è stato arrestato dalle guardie di confine svizzere e quindi consegnato alla Polizia cantonale grigionese per essere assicurato alla giustizia.

Non è la prima volta che il valico di confine tra Castasegna e Villa di Chiavenna registra arresti, legati per lo più al possesso ingiustificato di armi. Nel recente passato la dogana di Villa è stata interessata da una serie di tentativi messi in atto da organizzazioni criminali per trasportare oltreconfine soggetti clandestini da destinare ai Paesi dell’Europa centro-settentrionale.

Nell’ottobre del 2012 un cittadino bulgaro alla guida di un furgone con 5 stranieri, provenienti dalla Siria e introdottisi pochi giorni prima clandestinamente in Italia erano stati fermati dalle Fiamme Gialle alla dogana italiana. Il bulgaro era stato tratto in arresto con l’accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina mentre i siriani condotti in Questura e poi espulsi dai confini nazionali. Analogo episodio nel dicembre 2010 quando i finanzieri di Villa avevano arrestato un cittadino tedesco e un iracheno in procinto di introdurre in Svizzera due iracheni sprovvisti di documenti. Ancor più rilevante l’operazione condotta nel gennaio 2009 dagli uomini della Guardia di Finanza che insospettiti da un furgone in transito durante una domenica notte avevano bloccato un automezzo contenente 20 individui di nazionalità iraniana e irachena, stipati in spazi angusti tra cui anche due bambini.