di Susanna Zambon

Sondrio, 19 aprile 2014 - Rimane mistero sull’incendio scoppiato all’interno dello stabilimento del vecchio cotonificio Fossati, nella parte alta di Sondrio, anzi, sui due incendi divampati a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro. Sabato pomeriggio a fuoco un ufficio archivio, e sono stati distrutti diversi faldoni di documenti. Giovedì pomeriggio, poi, un nuovo rogo, e la paura che sostanze tossiche potessero sprigionarsi nell’aria Nel secondo caso, infatti, si era temuto che le fiamme potessero raggiungere un deposito dove viene custodito materiale potenzialmente tossico. Così non è stato: in realtà si è trattato di un piccolo rogo innescato da carte e cartoni abbandonati nel cortile interno alla fabbrica, prontamente spento in breve tempo. A dare l’allarme per lo sprigionarsi di una densa colonna di fumo alcuni residenti nella zona: immediato l’intervento sul posto di una squadra dei Vigili del fuoco del Comando Provinciale.
Sul posto, per scongiurare ogni pericolo, anche il personale dell’Agenzia regionale per l’ambiente, che ha appunto rassicurato tutti. È intervenuto anche personale dell’Istituto di vigilanza di Sondrio, che si occupa di preservare la sicurezza dell’edificio ormai dismesso da anni.

Lo stabilimento, infatti, è stato chiuso dopo l’acquisizione della New Co Co, ormai vicina al fallimento. Lo stabilimento, ben 41mila metri quadri di superficie e 100mila metri cubi di fabbricati industriali, vale 5milioni di euro, ma pare non abbia alcun futuro. Ci si domanda quindi dove poter cercare le cause dell’incendio, ed è quello che si chiedono anche i carabinieri della Stazione di Sondrio. L’origine potrebbe essere dolosa (ma chi potrebbe decidere di prendersela con un edificio ormai dismesso? E perché?) o colposa.

Comunque, dietro questi incendi c’è certamente la mano dell’uomo, e non si esclude che a causare per bel due volte le fiamme possa essere stato qualcuno che utilizza lo stabilimento come rifugio per la notte. Le indagini sugli incendi, comunque, sono attualmente in corso, anche grazie agli accertamenti svolti dagli esperti del Comando vigili del fuoco di Sondrio.