Sondrio, 12 aprile 2014 - «Si è trattato sicuramente di un equivoco, non capisco a cosa si riferisca la professoressa Sabella ma di certo quello che ha descritto non è l’istituto che dirigo da quasi cinque anni». È sconcertata Giovanna Sciaresa, dirigente scolastico dell’Istituto Fossati, dalle dichiarazioni rilasciate da una delle insegnanti della scuola. La professoressa ha denunciato uno studente (un 20enne che frequenta la classe terza) per ingiurie, dopo un grave episodio di violenza verbale in aula, e ne ha approfittato per affermare che a scuola “gira” tanta droga, cocaina e non solo, e che più di uno studente spaccia tra le mura dell’istituto. Affermazioni gravi, che la preside non condivide assolutamente.

«Qui ci sono gli stessi problemi che ci sono nelle altre scuole – afferma Sciaresa – e stiamo lavorando, come in altri istituti, per prevenire il problema dell’uso di droghe, tanto che spesso chiedo alle forze dell’ordine di fare controlli con i cani molecolari per verificare che tutto sia a posto. L’episodio di violenza che denuncia l’insegnante è senza dubbio grave, so che lo studente ha però chiesto scusa. Le dichiarazioni sullo spaccio, invece, mi hanno davvero lasciata sconcertata. Per dire certe cose bisognerebbe avere le prove».

Anche uno studente, Davide, all’ultimo anno, vuole difendere la scuola. «Frequento questo istituto da ormai cinque anni e vorrei chiarire alcune cose – ci scrive -. Il Fossati non è sicuramente una delle migliori scuole riguardo al comportamento degli studenti ma la droga che è presente in esso è tanta quanta quella di altre scuole. Quest’anno finirò gli studi e dovrò cercarmi un lavoro (impresa già piuttosto dura, vista la crisi che sta colpendo anche la nostra Valle) e sicuramente queste accuse non sono d’aiuto. Da quanto ho capito, la professoressa in questione ha avuto delle divergenze con la dirigente scolastica e tutto ciò suona di vendetta. Difendo e difenderò a spade tratte la mia scuola, perché una preparazione simile al mondo del lavoro pochi istituti sono in grado di gestirla e vederla screditata in questo modo mi turba».

Non tutti però la pensano così. Per quanto riguarda la questione della droga effettivamente non abbiamo trovato riscontro alle accuse della professoressa Sabella, ma l’atteggiamento degli studenti (tutti di sesso maschile) mette in difficoltà alcuni insegnanti, specie quelli che non lavorano al Fossati da molto tempo. «Io me ne voglio andare, la situazione è ingestibile» ci dice ad esempio un professore, che non vuole sia resa nota la sua identità.