Mello (Sondrio), 12 aprile 2014 - "Il presente procedimento - scrive il pm Giacomo Puricelli nella richiesta di sequestro preventivo di conti correnti, dossier titoli, depositi bancari, beni mobili e immobili a carico dei 15 indagati inoltrata al gip Fabio Giorgi che l’ha respinta - è relativo a una serie di truffe, falsi e un abuso d’ufficio con cui sono stati ottenuti indebitamente dei finanziamenti dell’Unione Europea elargiti dalla regione Lombardia e con il controllo della Cm di Morbegno. Più precisamente il sindaco e alcuni consiglieri del Comune di Mello, con il concorso delle altre persone indicate nei vari capi d’imputazione (imprenditori, dipendenti comunali, professionisti) hanno usato una serie di stratagemmi - qualificabili come artifici e raggiri - per aumentare i costi di alcune opere da realizzare e hanno ottenuto l’assegnazione degli appalti di fatto a imprese in modo illegittimo e tale per cui la concessione dei finanziamenti risulta illecita".

"Infatti, i suddetti esponenti del Comune hanno fatto costituire un Consorzio a cui assegnare alcuni lavori senza rispettare la normativa sull’evidenza pubblica in materia di appalti pubblici. La Guardia di Finanza, nell’informativa del 19 luglio 2012, ha descritto una serie di illegittimità riguardanti la costituzione del Consorzio tali da rendere inoperante la deroga prevista dalla normativa regionale alle regole sull’evidenza pubblica. Ad esempio, il Consorzio è stato iscritto tardivamente nell’albo previsto per il suddetto fine, aveva un solo socio qualificabile come imprenditore agricolo, ha ottenuto gli appalti per opere da eseguire su terreni non compresi tra quelli conferiti dai soci, etc. Tutto ciò in violazione della normativa di settore che prevede la deroga alla disciplina sull’evidenza pubblica".

E ancora: «Le illegittimità più gravi, che dimostrano la dolosa preordinazione dell’operazione della costituzione del Consorzio per ottenere in modo illecito denaro pubblico, sono però quelle che riguardano la capacità operativa del Consorzio. La Guardia di Finanza ha infatti evidenziato che il Consorzio non aveva lavoratori dipendenti e che dall’elenco dei beni ammortizzabili risultavano pochi strumenti palesemente inidonei all’esecuzione dei lavori appaltati dal Comune di Mello. Quello che rende ancora più grave la vicenda è che sono stati predisposti degli inviti a varie ditte per simulare una parvenza di pubblicità dell’assegnazione, ma le richieste di autorizzazione per i subappalti al Comune erano già state chieste prima della scadenza indicata negli inviti. Ciò prova l’assoluta spregiudicatezza con cui è stata gestita l’assegnazione delle opere da eseguire e, ancora una volta, dimostra la dolosa preordinazione degli artifizi per ottenere consapevolmente denaro pubblico in modo illecito".

Ieri a Palazzo di giustizia a Sondrio il collegio presieduto dal giudice Pietro Della Pona con i colleghi Barbara Licitra (nelle vesti di relatore) e Antonio De Rosa ha preso in esame il ricorso presentato dalla Procura contro il “no” ai sequestri preventivi (i magistrati contestano l’assegnazione di fondi per circa 600mila euro) pronunciato dal gip Giorgi. All’incontro sono intervenuti gli avvocati degli indagati, ossia i legali Alberto Gerosa, Enza Mainini, Fabio Scinetti, Gino Ambrosini, Francesca La Salvia, Antonia Pedranzini, Matteo Sergi alcuni dei quali anche con deleghe di altri colleghi difensori. Nei prossimi giorni si conoscerà la decisione del Riesame.

Sono 15, al momento, le persone note sotto inchiesta, mentre il nome di una sedicesima è ancora coperto dal massimo riserbo e a vario titolo sono indagate per ipotesi di reato che vanno dall’abuso d’ufficio, al falso ideologico, dal falso materiale alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazione pubblica. Si tratta di pubblici amministratori, professionisti, impiegati e imprenditori e i finanziamenti finiti sotto la lente degli investigatori GdF del tenente colonnello Luca Elidoro riguarderebbero anche voli di elicottero per il trasporto di materiali in relazione a lavori in corso in altri Comuni, acquisti di materiale indebitamente accollati al Consorzio, opere che sarebbero state affidate senza seguire corretti criteri all’impresa del vice sindaco, fatture gonfiate, rimborsi per cassoni e carrelli di una teleferica in realtà mai acquistati. Ma precisiamo, come siamo soliti fare, che un avviso di garanzia non equivale a un riconoscimento di colpevolezza, ma unicamente che è in corso un’indagine sul destinatario dell’”avviso”.