Delebrio (Sondrio), 4 febbraio 2014 - I carabinieri della Stazione Delebio hanno interrotto l’attività di una casa di appuntamenti realizzata in un’abitazione di Rogolo, dove era stata avviata una florida attività di prostituzione. Dieci gli indagati, di cui cinque italiani, per i quali le accuse sono di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e falso. Due le donne ritenute a capo dell’organizzazione, per le quali la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sondrio ha emesso la misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Sondrio.

"L’indagine, durata circa un anno, è nata dalla segnalazione di alcuni cittadini che avevano notato come l’abitazione di Rogolo fosse stranamente frequentata da numerosi uomini - spiega il capitano Lorenzo Lega alla guida della Compagnia carabinieri di Chiavenna -. I militari di Delebio hanno quindi ricostruito abitudini, orari e frequentazioni della casa, i cui clienti,  per lo più italiani, potevano reperire i numeri delle prostitute tramite annunci pubblicati su giornali locali o su specifici siti di incontri per adulti".

Ai vertici dell’organizzazione, come detto,  due donne di origine sudamericana, il cui giro d’affari è valutato complessivamente intorno ai 40.000/50.000 euro annui, frutto della prestazioni sessuali di 15 prostitute maggiorenni, anch’esse di origine sudamericana, ma anche di travestiti e transessuali che, in poco più di un anno, hanno ricevuto circa 400 clienti. Un’attività sicuramente redditizia, considerato che, per ogni prestazione, ai clienti venivano chiesti dai 50 ai 200 euro, somme che le prostitute dividevano con i propri sfruttatori.

di Susanna Zambon