Sondrio, 18 gennaio 2014 - Trova un medico di colore, in casa con la convivente e perde la testa, lo insegue per l’appartamento e anche sulle scale brandendo un coltellaccio da cucina. L’assurdo episodio è avvenuto giovedì sera in un’abitazione di Sondrio e ha portato all’arresto per tentato omicidio di un 52enne originario di Castello dell’Acqua, Piero Mauro. Secondo quanto emerge dagli atti relativi all’arresto, il 52enne sarebbe rientrato a casa giovedì sera (forse in condizioni alterate dall’uso di alcolici) e avrebbe trovato con la convivente un uomo di colore. Si tratta di un medico del Pronto soccorso cittadino, Hilary Boma Venusto, 43enne sudanese molto conosciuto a Sondrio dove lavora ormai da anni, chiamato dalla donna che si era rivolta alla guardia medica poiché non si sentiva bene. Quando il medico gli ha spiegato chi fosse e perché si trovava lì, Piero Mauro non gli avrebbe creduto.

«Ti ammazzo, sei un clandestino, vai a casa» avrebbe proferito all’indirizzo di Hilary Boma Venusto, convinto, forse, che in realtà si trovasse nella sua casa perché aveva una relazione con la convivente. Si tratta, quest’ultima, solo di una ipotesi poiché il 52enne non ha voluto rispondere alle domande del Gip e i suoi avvocati di fiducia, Paolo e Nicola Marchi, hanno preannunciato che il loro assistito ha intenzione di proclamare la sua completa innocenza respingendo ogni accusa.

Ma torniamo a giovedì sera. Dopo aver inveito contro il medico, Piero Mauro avrebbe chiuso la porta di casa per impedire al 43enne di fuggire, poi lo avrebbe rincorso brandendo un coltello da cucina cercando di ferirlo. Quando la convivente di Mauro, poi, è riuscita a far scappare il medico sudanese, il sondriese ha continuato a rincorrerlo per le scale e fino in strada. Fortunatamente nel frattempo sono arrivati gli agenti della Squadra volante della Questura di Sondrio e i carabinieri del Norm, che hanno arrestato Piero Mauro con l’accusa tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale. Dopo una notte in cella, ieri mattina il 52enne è comparso davanti al Gip Fabio Giorgi. Gli avvocati Marchi hanno innanzitutto contestato l’accusa di tentato omicidio, sostenendo che sussista, semmai, l’accusa di minaccia aggravata e nulla più. Il Pm, la dottoressa Elvira Antonelli, ha invece deciso di confermare l’accusa.

A questo punto il Gip, che non ha riconosciuto l’accusa di tentato omicidio per la convalida dell’arresto, ha deciso però di confermare il fermo ma per i reati di minaccia e resistenza. Siccome, però, l’accusa rimane quella di tentato omicidio, i legali hanno eccepito che per questo tipo di reato non si può procedere con il processo per direttissima, ma occorre un processo davanti ad un collegio di giudici. Così, il Gip ha ritrasmesso gli atti al Pm, che ora dovrà decidere come procedere. Intanto Piero Mauro resta in carcere perché il giudice ha rilevato il pericolo di reiterazione del reato.