Sondrio, 20 dicembre 2013 - Un imprenditore molto conosciuto in provincia di Sondrio, Gian Maria Castelli, il suo braccio destro, tre tra dipendenti e funzionari del settore Lavori pubblici della Provincia, dirigenti e dipendenti dell’Azienda ospedaliera di Lecco, e altrettanti della società Metropolitana milanese. Sono questi gli indagati per corruzione, turbativa d’asta, illeciti di natura fiscale e ambientale nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di finanza e del Corpo forestale di Sondrio. «Stiamo analizzando attentamente tutti i documenti sequestrati» si limita a commentare il procuratore capo, Fabio Napoleone, titolare dell’inchiesta insieme al sostituto Stefano Latorre.

E il sequestro dei documenti, da quanto appreso, dovrà essere convalidato in questi giorni dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sondrio Carlo Camnasio. La mente del sodalizio (non parliamo di associazione a delinquere, perché non è ancora chiaro se sia contestata agli indagati) sarebbe l’ingegner Gian Maria Castelli, titolare della Leopoldo Castelli Spa con sede in via Stelvio a Morbegno. Un personaggio molto noto in provincia di Sondrio, presidente di Ance Sondrio, che secondo gli inquirenti sarebbe il “dominus” del sodalizio. Accanto a lui il suo braccio destro, Patrizio Zoaldi, anche lui all’interno di Ance come consigliere.

Sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori alcuni importanti appalti, che sarebbero stati pilotati in favore di imprese amiche, quella di Castelli su tutte. Tra questi un intervento relativo alla Val Pola, ma anche i lavori di ristrutturazione dell’ospedale Mandic di Merate (Lecco), e risulterebbero infatti iscritti nel registro degli indagati dirigenti e dipendenti dell’Azienda ospedaliera: Giulia Vairetti, dirigente a Merate, il geometra Roberto Rusin e il responsabile dell’Ufficio tecnico, Michele Rigat.

Un altro appalto al vaglio degli inquirenti, del valore di ben 20milioni di euro, è quello della società Metropolitana milanese, lavori di sistemazione e rifacimento di un’ampia area della città di Milano, nella zona di via Ripamonti, che prevedono anche la velocizzazione dell’accesso all’Istituto europeo di Oncologia di Umberto Veronesi e al Comune di Opera.  E sarebbero tre, da quanto appreso, gli indagati all’interno della società milanese: Dario Comini, di Mandello del Lario (Lecco), direttore lavori; Franco Mongiardo, di Milano, anche lui direttore lavori; Enea Negri, residente nel capoluogo lombardo, assistente cantiere.