di Paride Dioli

Livigno, 9 dicembre 2012 - Un Sant'Ambrogio con alti e bassi sulle piste da sci della Valtellina, complice anche la crisi e l’aumento del prezzo del carburante: ha giocato un ruolo determinante, infatti, la vicinanza a Milano delle stazioni della Valle Spluga, in testa Madesimo e Campodolcino, ma anche della Valmalenco, da sempre la meta preferita di tanti appassionati brianzoli e comaschi.

Segnano invece il passo l’alta Valtellina e il Piccolo Tibet in particolare, dove l’attesa per il “classico” appuntamento col primo weekend di dicembre è andata un po’ delusa. Valentino Galli, general manager dello Ski pass di Livigno allarga le braccia. «Pochissimi i milanesi e, in genere, anche gli italiani sono mancati all’appello – dichiara il manager di Ski pass Livigno – ma contiamo di rifarci con le iniziative promozionali varate subito dopo Sant’Ambrogio e cioè lo skipass free che viene offerto con un soggiorno di almeno quattro notti in hotel e sette notti negli appartamenti sino al ventitré dicembre”.

Il Piccolo Tibet d’Italia offre infatti 115 km di piste su due ampi versanti sciabili e il più grande snowpark d’Italia nella ski area Mottolino oppure quello della ski area del Carosello 3000, ma soprattutto neve garantita grazie ai 1816 metri d’altezza del paese e alle sofisticate attrezzature in grado di preparare l’80% delle piste con neve programmata. A ciò si aggiunge anche l’attrattiva del duty free della zona extradoganale e un prezzo invidiabile della benzina a poco più di un euro circa.

In Valmalenco c’è una sorta di revival: sono stati riaperti molti appartamenti che da anni erano chiusi. In pratica i nipoti stanno recuperando la casa di vacanze comprata dai nonni negli anni ’60 quando anche la Valle del Mallero scoprì il boom economico. Vincente anche la scelta di posizionare a poca distanza dal centro la stazione di partenza della funivia al Palù dotata di un grande parcheggio auto. «Non possiamo lamentarci, anzi, diciamo che le presenze sono state al di là di ogni più rosea aspettativa – dice il direttore degli impianti Livio Lenatti-. Tra venerdì e sabato abbiamo avuto circa cinquemila passaggi e ci aspettiamo un buon afflusso anche per oggi».

Sorride anche la Valchiavenna. Marco Garbin, direttore degli impianti della ski-area si dice moderatamente soddisfatto. «Quest’anno ha giocato molto a nostro favore il passa-parola fatto dalla clientela affezionata che è arrivata nelle scorse settimane. In questo modo il pubblico della metropoli e delle province confinanti è stato avvisato per tempo che qui c’è un innevamento perfetto. Abbiamo dovuto lamentare solo un po’ di vento in quota nella giornata di sabato, ma si tratta di un fatto per così dire fisiologico. L’importante è che la stagione sia partita col piede giusto, speriamo bene per il prosieguo».