di Susanna Zambon

Sondrio, 17 settembre 2012 — È stato avvistato in varie località della provincia di Sondrio e non solo, ma a confermare la presenza dell’orso in Valtellina ci sono anche i segni lasciati dal suo passaggio. Si tratta dell’orso bruno M13, che da maggio ad oggi ha fatto davvero molta strada. L’ultimo avvistamento in Alta Valle ad agosto: Michele Bariselli, gestore del rifugio Quinto Alpini in Alta Valtellina, lo ha anche fotografato.

«Non appena mi sono reso conto di trovarmi di fronte ad un orso - ha dichiarato il rifugista - ho afferrato la mia macchina fotografica e ho iniziato a seguirlo a distanza. Con me c’erano anche alcuni turisti. L’animale, dopo essere sceso dal ghiacciaio, ha raggiunto alcuni prati dirigendosi poi verso le cime delle montagne della Valfurva, uscendo dalla val Zebrù e dirigendosi verso le cime dei Forni. Si muoveva molto rapidamente e ritengo si sia accorto di essere osservato, tuttavia è sempre rimasto molto calmo e tranquillo. È stata una bella emozione vedere questo magnifico esemplare da vicino».

Da maggio a settembre l’orso M13 ha girato buona parte dell’Alta Valtellina sino a Tirano e del versante retico della Valle dell’Adda, ha risalito presumibilmente la Valchiavenna (è stato fotografato a Prata Camportaccio) ed è stato avvistato anche in Svizzera, nei Cantoni Grigioni, per poi tornare verso l’Alta Valle attraversando il confine italo-svizzero in più di una occasione. Testimoni lo hanno visto aggirarsi vicino a Morbegno (dove sono state sbranate pecore e attaccati alveari) e anche in pieno centro a Tirano.

Certo, trovarsi davanti un animale di quella stazza e vederlo camminare vicino alle case può davvero spaventare, ma gli esperti rassicurano: l’orso non è pericoloso per gli uomini. «Qualche danno lo ha fatto – hanno spiegato il coordinatore scientifico del Parco Nazionale dello Stelvio, Luca Pedrotti, e il responsabile del Cta di Bormio della Forestale Riccardo Ghilotti - ma per l’uomo non vi sono rischi se non in situazioni particolari, ad esempio frapponendosi tra madre e cuccioli o durante la caccia». Grazie al radio-collare, che trasmette il segnale via satellite, M13 viene monitorato dall’Ufficio caccia del Canton Grigioni, della Provincia di Bolzano e dal Parco nazionale dello Stelvio.