Sondrio, 5 maggio 2012 - Vigilia di voto al veleno a Rasura, paesino di 300 abitanti sulle Alpi Orobie, in Valtellina. Un volantino, distribuito probabilmente nella notte nelle cassette della posta delle case, invita a boicottare il voto di domani e lunedì. Il candidato sindaco è uno solo: Roberto Marengo, pensionato di Roma, che tre anni fa acquistò proprio a Rasura una casetta di villeggiatura e si innamorò del piccolo paese di montagna, a 800 metri di quota. Tanto da candidarsi a primo cittadino.

''No sindaco Marengo'', la scritta sul foglio con accanto il simbolo della Lega Nord che invita a disertare le urne. Sul volantino si legge inoltre: ''Padroni a casa nostra''. Il partito fondato da Bossi, tuttavia, nega la paternità dell'iniziativa. ''Non è opera nostra - afferma Gildo De Gianni, responsabile degli Enti locali per la Lega Nord in Valtellina -. Si tratta, evidentemente, di un falso. Anzi, invitiamo tutti i residenti a recarsi ai seggi''. L'episodio e' duramente condannato pure dal sindaco uscente, Maurizio Pezzini, come dall'attuale candidato che ne ha raccolto il testimone con la lista civica 'Un cammino da proseguire' e che è fortemente critico nei confronti di chi, nascondendosi dietro l'anonimato, tenta di gettare discredito su di lui e sul gruppo che lo sostiene.

''Chi ora denigra nascondendo la faccia - dichiara Marengo - incita a comportamenti antidemocratici. Non merita la nostra attenzione. Avrebbe potuto presentarsi alle elezioni, anziché invitare al non voto i cittadini di Rasura''.