Madesimo, 4 dicembre 2011 - Anno nuovo asfalto nuovo. E in molti si augurano di trovare presto sulle strade dell’intera provincia e non solo, un manto stradale nuovo, capace di risolvere una volta per sempre i problemi delle buche e delle pozze d’acqua. Una soluzione c’è, è già stata testata con successo all’estero e in alcuni Comuni della Bergamasca e recentemente anche su alcune strade private in Valchiavenna. Si tratta di un brevetto italiano del gruppo Dell’Alpino, sulle cui caratteristiche e test scientifici vige ancora il più stretto riserbo, e del quale l’impresa asfaltatrice Moroni Riccardo S.a.s. di Sondrio ha l’esclusiva per la posa nella nostra provincia.

 

"E’ un asfalto antineve e antighiaccio, composto da un particolare bitume mescolato con inerti. E’ così impermeabile che impedisce al freddo di penetrare, dato che la parte a contatto con il terreno resta “calda” impedendo la formazione del gelo. Se infatti sotto c’è umidità il gelo penetra, provocando rigonfiamenti nell’asfalto che ne determinano la rottura e quindi le buche", spiega Riccardo Moroni, che conduce l’impresa coi figli Matteo e Federico.

 

Il segreto è dato da un “programma” di asfalto dallo spessore di 25 cm, composto da tre distinti strati di 12, 8 e 5 cm, capaci insieme di “programmare” il comportamento molecolare dell’acqua e della neve, perché precisa Moroni: "Gli asfalti durano dove si porta via l’acqua". Titolare di un’azienda che ha quasi un secolo di vita, Moroni, il cui nonno Franco fu anche Cavaliere del Lavoro, di asfalti certo se ne intende.

 

"L’asfaltatura richiede una particolare procedura: il bitume prima deve maturare 18 giorni in cisterna, a temperatura elevata, dopo viene miscelato con inerti. Vengono stesi così 2 strati di asfalto e successivamente viene messa un’emulsione bituminosa a 40 gradi. Infine si fa il tappetino". Innumerevoli i vantaggi che questo nuovo e quasi avveniristico “programma di asfalto” può offrire, riducendo o eliminando la neve e il ghiaccio dalle strade, perché non ne consente la permanenza, cosa che, a catena, riduce l’intervento di spalaneve e spargisale, la formazione di crepe e buche, l’emissione di sostanze organiche volatili.

 

Aumenta quindi la durata di vita media delle pavimentazioni a vantaggio della sicurezza, della viabilità e dei costi di manutenzione. Punto debole per la sua diffusione è però il prezzo. «Certo questo asfalto può costare 20/25 euro al metro quadro contro i 4 euro del tradizionale tappeto. All’estero dove ci sono più soldi e sono generalmente più attenti agli investimenti sul lungo periodo si sta già diffondendo, in Italia fatica ancora a farsi strada, ma nei Comuni che lo hanno usato come Leffe e Gandellino i risultati si vedono" conclude Moroni.