Chiavenna, 7 ottobre 2010 - Manca da casa da più di 70 giorni Christian Pedretti, 39enne di Chiavenna, pittore, meglio conosciuto come “Kiki Pepe”, nome d’arte che porta tatuato e ben visibile sulle nocche delle dita, Kiki sulla mano destra e Pepe sulla sinistra.

 

Tra i familiari gli ultimi a vederlo sono stati gli zii, lunedì 26 luglio verso l’una del pomeriggio, nei pressi di un bar a Campodolcino. "Lo abbiamo invitato a venire da noi a mangiare qualcosa. Lo abbiamo aspettato ma lui non è arrivato".
Da quel momento si sono perse le sue tracce. È scomparso senza lasciar detto nulla ai familiari, la madre Alga e il fratello Massimiliano residenti a Chiavenna, coi quali Kiki abita ormai stabilmente da due anni, e il padre che invece vive a Udine.

 

"Quella sera non è più rincasato e anche il telefonino e il suo zaino sono rimasti in casa - precisa la madre che aggiunge - il giorno prima si era preparato per partire alla volta di Bologna, dove aveva vissuto per un periodo e aveva degli amici ma, perso il treno alla stazione di Chiavenna, aveva poi rinunciato. Da lì doveva poi andare da una sua amica in Sicilia ma non è mai arrivato".

 

"Mio figlio è un ragazzo pieno di iniziativa, che ama dipingere e viaggiare - continua mamma Alga -. Ha vissuto per alcuni periodi lontano da casa, ma quando andava fuori, anche all’estero, trovava sempre il modo per telefonare a casa e dirci dov’era e quello che faceva. Ultimamente era un po’ inquieto, da quando aveva perso i contatti con una signora di Milano che lo aiutava ad organizzare le mostre in Italia. Appariva spesso svogliato, mi diceva di essere stanco di stare a Chiavenna, ma allo stesso tempo non aveva nemmeno voglia di andare via". Agli amici avrebbe invece espresso il desiderio di recarsi a Londra.

 

"Christian si sposta prevalentemente con i mezzi pubblici, oppure a piedi o in autostop - precisa il fratello Massimiliano - gli piace leggere, visitare mostre d’arte e spesso passa il tempo facendo lunghe camminate e ascoltando musica con il walkman. A volte dipingeva quadri o realizzava disegni che regalava nei ristoranti e nei bar dove era ospitato. Anche per questo era molto conosciuto e aveva numerosi amici". Il suo stile, con colori molto accesi e marcati è inconfondibile e in alcune occasioni, in Valle, aveva espresso la sua vena artistica anche in luoghi isolati, come sui sassi del greto di un fiume oppure su assi che delimitavano cantieri. Può darsi lo abbia fatto anche altrove.

 

La madre Alga ricorda che Christian necessita di medicinali quasi giornalmente e lancia il suo accorato appello al figlio: "Ti aspetto, torna presto, ti voglio bene. Non farmi stare con questa angoscia. Facci avere presto tue notizie" e agli inquirenti chiede di non dimenticarlo e di intensificare le indagini. Per favorire le ricerche i suoi amici hanno attivato un gruppo su Facebook e anche la trasmissione “Chi l’ha visto?” di Raitre, si sta occupando del caso, con la messa in onda dell’appello lo scorso 28 settembre. Ma ecco l’identikit, per chi l’avesse incontrato e potrebbe dare notizie. Alto circa 1 metro e 70 centimetri, capelli neri e occhi verdi, al momento della scomparsa l’artista di Chiavenna indossava una maglietta rossa e dei pantaloncini corti, portava inoltre delle scarpe da tennis.  La zia ricorda di averlo visto con i capelli insolitamente folti e sollevati e chiede di insistere nelle ricerche partendo proprio da Campodolcino, l’ultimo posto dove lei lo ha visto.