Morta incinta di due gemelle, il parroco di Grosio: "Un dolore immenso per tutti"

Don Renato Lanzetti: "Umanamente non possiamo trovare parole che possano spiegare il fatto e consolare i suoi cari" di EMMANUELA TUBELLI e GABRIELA GARBELLINI

Claudia Bordoni, morta in ospedale mentre era incinta di due gemelle

Claudia Bordoni, morta in ospedale mentre era incinta di due gemelle

Grosio (Sondrio), 4 maggio 2016 - «La morte di Claudia ha provocato nella nostra comunità un dolore sincero e intenso. Umanamente non possiamo trovare parole che possano spiegare il fatto e consolare i suoi cari. Come credenti in Gesù risorto abbiamo una parola, la Sua parola che ci incoraggia e ci dà speranza: Claudia, che è deceduta mentre portava nel grembo due gemelline, è certamente accolta fra le braccia misericordiose del Padre. In paradiso ci sarà dato capire anche il senso di fatti simili» così don Renato Lanzetti, parroco di Grosio, con un breve scritto destinato alla stampa, interviene sulla tragica fine di Claudia Bordoni, la 36enne originaria proprio del piccolo Comune valtellinese, morta giovedì scorso alla clinica Mangiagalli di Milano.

Lo fa stringendosi attorno alla famiglia, evidentemente dilaniata dal dolore: «Non ci resta che far sentire ai familiari di Claudia la nostra vicinanza discreta e al tempo stesso profonda». Intanto l’intera comunità, al risveglio dal dramma, appare atterrita e si trincera dietro un rispettabile silenzio. Solo qualcuno, rompe il muro e si apre, ricordando le circostanze della vicenda: la giovane donna era alla venticinquesima settimana di gravidanza (attendeva due gemelline, purtroppo morte anche loro). Era stata seguita con la procreazione medica assistita al San Raffaele di Milano. 

Don Renato Lanzetti, parroco di Grosio

Così, Claudio Pedrini, titolare di Fotocolor Grosio, sottolinea: «È assurdo pensare che nel 2016 ancora accadano cose del genere. In casi come questi, poi, che richiedono monitoraggi continui proprio al fine di scongiurare pericoli. Viene da pronunciare un giudizio negativo sull’intero sistema. Io ho avuto modo di conoscere Claudia quando, ai tempi in cui frequentava l’università, si è rivolta al nostro negozio per un suo lavoro documentaristico per vecchie fotografie. Era una bravissima ragazza, molto riservata ed educata». Molti altri grosini, invece, preferiscono tacere o abbandonarsi a brevi e commossi pensieri: «Teneva molto a quella gravidanza - dice un passante -, non mi sembra ancora possibile. La ricordo tanto gentile ed educata. In paese da quando aveva cominciato a studiare a Milano non veniva spesso, ma quando arrivava era sempre una gioia. Sono sconvolto anche io che bene conosco i familiari, tutte persone stupende».