Abusi sessuali in ospedale: "Giù le mani da Spellecchia. Con lui mi sono trovata bene e ha risolto casi difficili"

La difesa di una paziente: "Ho avuto esperienze negative con altri professionisti: con loro non mi ero trovata bene e quando ho incontrato per la prima volta Spellecchia non l’ho più lasciato, mi sono sempre rivolta a lui. L’ho trovato molto preparato» di Michele Pusterla

Il primo soccorso all'ospedale di Chiavenna

Il primo soccorso all'ospedale di Chiavenna

Chiavenna (Sondrio), 16 dicembre 2014 - La posizione di Domenico Spellecchia, il ginecologo milanese in servizio da diversi anni all’ospedale di Chiavenna, arrestato con l’accusa di violenza sessuale continuata dalla Squadra Mobile di Sondrio dopo 5 mesi di indagini supportate da filmati e registrazioni audio, ora ai domiciliari, negli ultimi giorni non si è di certo alleggerita dopo che, fra gli elementi a suo carico, è spuntata anche una minorenne che, in lacrime, avrebbe raccontato al padre di essere stata sottoposta a una visita molto particolare. Tuttavia continuano gli attestati di stima e riconoscenza verso il suo operato da parte di numerose pazienti che stanno organizzando un incontro pubblico, in programma venerdì prossimo alle 16.30 presso la filiale di via Dolzino della Banca Popolare di Sondrio.

«Si tratta di un incontro aperto a tutti - dichiara Lorena Privitera (nella foto), 26 anni, di Gravedona, paziente del medico - promosso dal Gruppo pazienti e amici del dottor Spellecchia. È stato organizzato unicamente allo scopo di scambiarci alcune testimonianze fra noi, non vogliamo entrare nel merito di chi sta facendo le indagini che seguiranno il loro corso. È un’occasione per incotrarci fra di noi, per confrontarci, per mettere una di fronte all’altra con le nostre esperienze tutte positive. Nessuna di noi, infatti, ha mai avuto problemi con lui, neppure è stata sfiorata da un sospetto. Siamo state soddisfatte del suo operato. Alcune tra noi hanno pure avuto particolari aiuti sotto il profilo medico. C’è, ad esempio, chi ha avuto problemi nell’affrontare una gravidanza e il dottor Spellecchia è stato un ottimo supporto». Il gruppo promotore dell’iniziativa è formato da una cinquantina di donne, in prevalenza residenti in Valchiavenna, ma pure sull’alto lago di Como e in Valtellina. L’appuntamento è divenuto operativo con il passaparola. «Venerdì pomeriggio raffronteremo i nostri casi - aggiunge Lorena -. Io, ad esempio, ho avuto esperienze negative con altri professionisti: con loro non mi ero trovata bene e quando ho incontrato per la prima volta Spellecchia non l’ho più lasciato, mi sono sempre rivolta a lui. L’ho trovato molto preparato». Avete scritto una lettera di solidarietà al ginecologo ora agli arresti domiciliari nel suo alloggio milanese?

«No - risponde - in quanto abbiamo pensato che non si potesse in quanto colpito da quel provvedimento giudiziario, altrimenti gli avremmo scritto per esprimere la nostra vicinanza. Mi chiede se sono mai stata visitata di sera da lui nel suo studio ospedaliero? Sì: l’ultima visita l’ho sostenuta alle 17.30, ma una volta anche alle 20.30. Del resto, lavoro come rappresentante di commercio e sono sempre in viaggio in auto e non so mai a che ora arrivo. E lui, dandomi la possibilità di ricevermi a sera inoltrata, mi offriva una grossa comodità».