Livigno e Bormio, case-vacanza inesistenti: 600 le vittime della truffa

Le vittime della truffa online avevano prenotato appartamenti anche in località balneari come Riccione, Gallipoli e Alassio

Livigno

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Livigno, 22 luglio 2016 -  Sono circa 600 le persone cadute nell’ormai nota, ma sempre in voga, truffa delle case vacanza. A scoprire l’ennesimo caso, che ha visto le vittime della truffa prenotare appartamenti anche a Livigno e Bormio, oltre che in località balneari come Riccione, Gallipoli e Alassio, sono stati gli operatori del Comparto di Polizia postale di Milano (FOTO).

Secondo quanto accertato nel corso delle indagini, la truffa ordita da due fratelli milanesi, veniva attuata grazie alla collaborazione di tre gruppi di persone: un primo gruppo, composto da cittadini italiani, si sarebbe occupato di diffondere in rete annunci relativi alle case vacanza e gestire le trattative via telefono, oltre a incassare le quote versate dalle vittime ignare.

Gli altri due gruppi, invece, si sarebbero preoccupati l’uno reperire prestanome per l’attivazione di conti correnti attraverso i quali ottenere le carte di pagamento su cui far giungere i proventi illeciti; l’altro di attivare diversi conti correnti dai quali poi prelevare il denaro. Secondo una stima della Procura di Milano i proventi illeciti ammonterebbero a circa 350mila euro per i 254 casi accertati ai danni di utenti del solo territorio milanese.