"Cane in gabbia e fra i rifiuti: vive in condizioni inaccettabili"

Sopralluogo della Lav a Villa di Tirano per denunciare il caso (GUARDA LE FOTO) di EMMANUELA TUBELLI

Le condizioni in cui vive l'animale (National Press)

Le condizioni in cui vive l'animale (National Press)

Villa di Tirano (Sondrio), 27 gennaio 2015 - Una vecchia struttura in muratura chiusa ai quattro lati, senza finestre, solo una piccola feritoia all’estremità del soffitto, da cui fa capolino il musetto di un sofferente golden retriever (LE FOTO). Dietro di lui un pavimento in cemento, ricoperto di escrementi e sporcizia. L’odore è nauseabondo in tutta l’area circostante, tanto che in estate, secondo alcuni abitanti della zona, è impossibile anche solo passarci accanto. Cibo ce n’è, anche acqua, in questo periodo dell’anno comunque ghiaccia.

Ecco le immagini restituiteci dal sopralluogo condotto assieme ad una delegazione Lav di Sondrio in via Nazionale a Villa di Tirano, su segnalazione di una veterinaria con esperienza trentennale nella cura degli animali d’affezione. La dottoressa già quest’estate si era rivolta agli enti locali preposti per denunciare lo stato di incuria in cui il cane era tenuto dai proprietari, ma le sue attuali condizioni testimoniano chiaramente che nulla si sia fatto per lui in questi mesi.

«Non vogliamo mettere nessuno alla gogna. Intendiamo sottolineare che prendersi cura di un animale non vuol dire soltanto fornirgli cibo ed acqua, esistono una serie di parametri etologici da rispettare. Non si può tener rinchiuso un cane e privarlo dell’ambiente circostante dove esprime al meglio la sua natura fortemente gerarchica e sociale. I padroni spesso possono, per scarsa cultura e coscienza, non garantire ai loro animali tutte le cure necessarie, in questi casi devono essere gli organi competenti in materia ad intervenire con decisione», spiega Stefania Sbarra, responsabile Lav Sondrio.

«Spesso le amministrazioni hanno difficoltà con una materia nuova come quella dei diritti degli animali: a tal proposito proponiamo che si adotti il regolamento per la tutela del benessere degli animali redatto dalla Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente (Fidaa) e approvato dall’Associazione nazionale comuni italiani (Anci)».