Bormio Terme, società in rosso per più di 300mila euro

Il presidente Fuchs: «Il prossimo anno si spera nel pareggio» di EMMANUELA TUBELLI

Primo a destra Renato Fuchs, bormino, figlio di albergatori, è presidente di Bormio terme

Primo a destra Renato Fuchs, bormino, figlio di albergatori, è presidente di Bormio terme

Bormio, 5 maggio 2016 - Ancora conti in rosso per Bormio Terme Spa, che vede chiudersi l’esercizio 2015 con una perdita complessiva pari a 321.800 euro, di cui una buona percentuale va riferita ai risultati riportati nella gestione della ristorazione, che segna una fuoriuscita di circa 100.000 euro. Queste le cifre del bilancio presentato nel corso dell’assemblea ordinaria riunitasi nei giorni scorsi e approvato dalla maggioranza dei soci, presenti in quota 97,05%, fatta eccezione per le astensioni della Provincia, della Comunità Montana e dei rappresentanti di Vadidentro, Valdisotto e Valfurva.

Una situazione economica da lungo tempo difficile, quella delle storiche terme bormiesi, ma in seno alla quale pure si intravedono alcuni spiragli di ripresa: «Sono anni che ci confrontiamo con queste problematiche. Ad ogni modo, le perdite registrate nell’esercizio 2015 appaiono dimezzate rispetto al 2014, quando in chiusura ci si era attestati ad un meno 668.000. Per queste ragioni, guardando la cosa con certo ottimismo, ma anche realismo, possiamo sperare per il prossimo anno di giungere ad un pareggio dei conti. Questo, ovviamente, vorrà dire continuare con una strategia di ottimizzazione e riduzione dei costi di gestione» commenta il presidente Renato Fuchs.

Eppure, in vista di un rilancio delle attività connesse allo stabilimento, un pari si mostra con ogni evidenza insufficiente, come sottolinea ancora lo stesso Fuchs: «La struttura necessita di importanti investimenti, per i quali i nostri soci maggioritari, ovvero quelli pubblici, risultano al momento impossibilitati, sia per le norme vigenti, quanto per l’esiguità delle loro risorse economiche, da destinarsi verso opere più urgenti. Le alternative sinora prospettate sono varie, ma ancora in uno stadio embrionale: personalmente coltivo il sogno di tornare alle origini, con una larga partecipazione popolare nella società, che resta, ad oggi, volano dell’economia dell’intera Alta Valle. Un progetto ambizioso potrebbe essere quello di un crowdfunding attraverso il quale ampliare le sottoscrizioni a tutta la Lombardia».

Piani e ipotesi che andranno consegnati ora nelle mani del prossimo Consiglio di amministrazione, che verrà designato quest’estate dalla giunta che emergerà dalle elezioni del 5 giugno: «Il nostro mandato, in scadenza, è stato prorogato sino al prossimo luglio per dar modo ai nuovi organi di decidere i futuri membri. Personalmente ho fatto già presente che, dopo diversi anni dedicati a questa attività, sono stanco. Per di più ritengo opportuno far largo ai giovani, portatori di nuove idee e stimoli» conclude il presidente.