"Allevamento in difficoltà, ma siamo fiduciosi"

"C’è inoltre grande incertezza sul futuro. Dal primo aprile diremo addio al regime delle quote latte che, soprattutto in Italia, ha suscitato costantemente un fiume di polemiche tra gli allevatori. Un sistema al centro di scontri, tra multe e proroghe, che verrà cancellato una volta per tutte tra tre anni" i Roberto Carena

Francesco Biavaschi

Francesco Biavaschi

Prata Carpontaccio (Sondrio), 23 marzo 2015 - In una giornata caratterizzata da una tenue pioggerella, si è svolta ieri a Prata Camportaccio, in località Porettina, la seconda edizione della mostra mandamentale della razza bruna di vacche da latte. Una cinquantina di esemplari e dieci allevatori valchiavennaschi si sono presentati all’importante appuntamento. Sei le categorie di animali che hanno «sfilato» per mostrare le loro peculiarità: dalle vacche asciutte fino a 36 mesi, a 3, 4, 5 anni e oltre. Le migliori saranno protagoniste alla mostra provinciale del 10 maggio a Montello.

«In un momento non certo favorevole per l’allevamento di vacche da latte - ha spiegato Gian Mario Tramazzoli, direttore dell’Apa Sondrio - si riscontra comunque ottimismo ed entusiasmo. Pertanto queste iniziative a carattere locale vanno sicuramente promosse. Il settore zootecnico è in attesa del nuovo piano di sviluppo rurale caratterizzato da finanziamenti rivolti al settore agricolo e zootecnico atti a sostenere interventi soprattutto nelle zone montane».

«C’è inoltre grande incertezza sul futuro - aggiunge -. Dal primo aprile diremo addio al regime delle quote latte che, soprattutto in Italia, ha suscitato costantemente un fiume di polemiche tra gli allevatori. Un sistema al centro di scontri, tra multe e proroghe, che verrà cancellato una volta per tutte tra tre anni. Attualmente, per gli allevatori il mercato è decisamente debole e i prezzi di riferimento sono troppo bassi». Francesco Biavaschi di Gordona, giovane allevatore presente con 10 capi, alcuni dei quali già vincitori di numerosi premi, fa il punto del settore.

«Non è il periodo migliore, ma siamo ottimisti - spiega - e credo che la fine delle quote latte procurerà sorprese. Comunque sia puntiamo sulla qualità della razza «bruna« delle nostre vacche. Il latte da loro prodotto, trasformato in formaggio, è il migliore in assoluto».