Martedì 23 Aprile 2024

Abusi sessuali in ospedale, il ginecologo arrestato non risponde al giudice

Durante l'interrogatorio di garanzia, Domenico Spellecchia ha scelto il silenzio. Intanto l'indagine si allarga e spunta anche una giovanissima tra le presunte vittime di Susanna Zambon

L’ospedale di Chiavenna dove lavorava il dottor Domenico Spellecchia 54enne originario di Avellino

L’ospedale di Chiavenna dove lavorava il dottor Domenico Spellecchia 54enne originario di Avellino

Chiavenna, 11 dicembre 2014 - Ha fatto scena muta davanti al giudice delle indagini preliminari il primario di Ginecologia dell’ospedale di Chiavenna, Domenico Spellecchia, sottoposto ieri mattina all’interrogatorio di garanzia dopo l’arresto con l’accusa di abusi sessuali nei confronti di diverse sue pazienti. Il medico da una settimana è sottoposto agli arresti domiciliari nella sua casa milanese, all’interno del lussuosissimo grattacielo con giardino verticale firmato dall’architetto Boeri, e nel capoluogo lombardo ieri è stato interrogato su delega del gip Carlo Camnasio, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare. Assistito dall’avvocato Giuseppe Romualdi, il dottor Spellecchia ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Già nella giornata di oggi il verbale dell’udienza sarà trasmesso al giudice Camnasio che, con tutta probabilità, non farà altro che confermare la decisione dei domiciliari.

Intanto, però, sembra aggravarsi la posizione del medico milanese. Potrebbe, infatti, esserci anche una giovanissima, addirittura minorenne, tra le presunte vittime degli abusi durante le visite ginecologiche. L’ordinanza è stata emessa dopo circa 5 mesi di indagini, partite prima dalla segnalazione agli uffici dell’Aovv (Azienda ospedaliere Valtellina Valchiavenna), poi dall’esposto formale in Procura di una paziente che aveva denunciato abusi durante una visita ginecologica.

Grazie ai filmati di alcune telecamere piazzate nello studio dove il medico visitava le pazienti, gli investigatori hanno avuto la conferma della denuncia della donna e hanno trovato altri casi analoghi. Immagini esplicite, che lascerebbero davvero pochi dubbi.

In questi giorni, gli uomini della Squadra Mobile di Sondrio hanno acquisito documentazione utile a ricostruire le varie visite effettuate, allo scopo di poter contattare e convocare in questura le pazienti che, negli anni, si sono rivolte a lui. E pare aumenti di giorno in giorno il numero delle donne che potrebbero essere state al centro delle attenzioni del primario, ora sospeso dalservizio. Il pubblico ministero titolare del fascicolo, la dottoressa Luisa Russo, lancia un appello :«Se qualcuno temesse di aver subito abusi non esiti a rivolgersi alle forze dell’ordine»