Abusi sessuali in ospedale, il racconto di una paziente: "Durante la visita tentò di baciarmi e mi palpeggiò"

Il racconto di una donna che è fuggita durante una visita a Chiavenna: "Non mi sembrava proprio una visita, ma un abuso sessuale. A un certo punto la sua violenza si è spinta oltre e mi ha detto 'Adesso ti bacio'" di Michele Pusterla

Il primo soccorso all'ospedale di Chiavenna

Il primo soccorso all'ospedale di Chiavenna

Chiavenna, 5 dicembre 2014 - «Mi ha palpeggiato e toccato con insistenza nelle parti più intime. Non mi sembrava proprio una visita ginecologica, ma un chiaro abuso sessuale. A un certo punto la sua violenza è andata oltre. Infatti si è avvicinato a me ancora di più e, senza giri di parole, mi ha avanzato una pretesa che mi ha lasciato del tutto esterefatta: “Adesso ti bacio“. Mi sono spaventata e con le mani l’ho allontanato da me dicendole: “Ma che fa dottore, è impazzito?“. Me ne sono tornata a casa disgustata».

E’, in estrema sintesi, il racconto che «Francesca» (non è il suo vero nome), 39 anni, residente nella zona di Bormio, lo scorso settembre fa all’Urp (Ufficio relazioni con il pubblico) dell’Azienda ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna con un esposto contro il primario di Ginecologia dell’ospedale di Chiavenna, Domenico Spellecchia, 54 anni, di Milano, che fa subito scattare l’indagine della Squadra Mobile della questura sondriese, messa in azione dal sostituto Luisa Russo, uno dei magistrati specializzati a Palazzo di giustizia in reati ai danni delle donne e dei minori.

La Procura, infatti, venne immediatamente informata dall’Aovv, guidata dal dg Beatrice Stasi. Le cimici e le microtelecamere, collocate nella notte dai detective del vice questore Carlo Bartelli nell’ambulatorio del medico, hanno accertato la fondatezza delle accuse contenute nell’esposto firmato dalla vittima residente in Alta Valle («Ho tanto sofferto per quanto successo, mi sono rivolta pure all’associazione “Tua e le altre“ di Ardenno», ha detto Francesca), in quanto analoghi «trattamenti» sarebbero stati riservati a diverse altre donne (una decina?).

L’altra mattina quando i poliziotti della Mobile si sono presentati in ospedale per notificargli l’ordinanza (si trova agli arresti nel suo alloggio milanese, all’interno del lussuosissimo grattacielo con giardino verticale, firmato dall’architetto Boeri), con l’imputazione di violenza sessuale continuata, per poco non sveniva. Corteggiato dal Movimento 5 Stelle, sostenitore alle ultime regionali della ginecologa del Pd Alessandra Kustermann, il dottor Spellecchia (difeso dall’avvocato Giuseppe Romualdi) - sospeso dall’Aovv dal servizio dirigenziale con effetto immediato e ora al centro di un procedimento disciplinare - sarà sottoposto all’interrogatorio di garanzia dal gip di Milano, delegato dal collega Carlo Camnasio che ha firmato l’ordine di arresto. Intanto gli investigatori della Mobile, al momento della perquisizione nel reparto di Ginecologia, hanno acquisito documentazione utile a ricostruire le varie visite effettuate, allo scopo di poter contattare e convocare in questura le pazienti che, negli anni, si sono rivolte a lui, sposato e padre di due figli, per verificare se - pur non denunciando all’epoca - siano state, a loro volta, al centro di analoghe attenzioni sessuali. Soltanto il 6 marzo 2011 sempre la Mobile arrestò a Sondrio il primario di Pneumologia, Giovanni Luigi Canavesi, allora 62 anni, per episodi analoghi che lo portarono ai domiciliari. Poi patteggiò la pena.