Abusi sessuali sulle pazienti in ospedale a Chiavenna: sei le vittime del medico arrestato

Dopo la denuncia di una paziente, l’attività investigativa ha consentito di accertare altri episodi. L'azienda ospedaliera ha collaborato con gli inquirenti di Susanna Zambon

L’ospedale di Chiavenna dove lavorava il dottor Domenico Spellecchia 54enne originario di Avellino

L’ospedale di Chiavenna dove lavorava il dottor Domenico Spellecchia 54enne originario di Avellino

Chiavenna, 4 dicembre 2014 - Ha destato grande sconcerto in Aovv (azienda ospedaliera Valtellina Valchiavenna) e in tutta la provincia di Sondrio l’arresto del dirigente medico responsabile della Struttura semplice di Ostetricia Ginecologia presso il Presidio ospedaliero di Chiavenna. Il primario del reparto, il dottor Domenico Spellecchia, 54enne originario di Avellino, è infatti accusato di violenza sessuale continuata.

Ai vertici dell’azienda ospedaliera sapevano delle indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Sondrio, poiché erano stati gli stessi dirigenti dell’Aovv, dopo aver raccolto la segnalazione di una paziente, ad indirizzarla verso la Procura di Sondrio per un formale esposto che ha dato poi il via alle indagini.

Gli agenti della Questura di Sondrio hanno dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari disposta dal Gip del Tribunale di Sondrio, su richiesta del Pm Luisa Russo, nei confronti di Domenico Spellecchia. Dopo la denuncia di una paziente, l’attività investigativa ha consentito di accertare altri analoghi episodi di abusi sessuali posti in essere dal medico in danno di pazienti nel corso di visite eseguite nella struttura ospedaliera.

Sarebbero sei, in tutto, le vittime delle molestie. Le indagini della Mobile si sono rivelate particolarmente delicate e il prezioso aiuto dell’Azienda ospedaliera ha permesso di svolgerle nel migliore dei modi. «La Direzione aziendale precisa che il medico è stato sospeso con effetto immediato dal servizio e dall’incarico dirigenziale - si legge in una nota dell’Aovv - e comunica altresì di aver dato immediato mandato all’Ufficio procedimenti disciplinari per gli adempimenti di competenza, che terranno ovviamente conto delle indagini della Procura e della gravità del fatto imputato. Aovv ha collaborato pienamente con le autorità inquirenti; ciò ha consentito lo svolgimento nella massima riservatezza dell’indagine su materia tanto delicata».

«Una vicenda che desta sconcerto – il commento del direttore generale, Maria Beatrice Stasi -. Le indagini chiariranno le responsabilità del medico, ma noi teniamo a sottolineare che l’Azienda, sensibile ai temi della salute e della salvaguardia della dignità e integrità femminile, concretizzata anche di recente nella sottoscrizione del protocollo di intesa con vari enti tra cui le forze dell’ordine e la Procura della Repubblica, ribadisce la volontà di contrastare ogni comportamento lesivo dell’integrità e della dignità delle donne, e confida nell’operato della magistratura per fare completa luce sui fatti».