Sesto, il giro d'Italia in Ciao: 40 anni dopo un gruppo di amici replica l'impresa

Da piazza Resistenza all'Abruzzo come 40 anni fa

Tutto pronto in officina

Tutto pronto in officina

Sesto (Milano), 29 maggio 2016 - Mezza Italia, 1.470 chilometri tra andata e ritorno, in sella ai loro Ciao. Un viaggio da Sesto a Raiano, in provincia de L’Aquila, esattamente come quello che fecero 40 anni fa. A rievocare l’impresa sono i fratelli Tony e Cesare Capitanio, che dal 1990 vivono a Bernareggio. Per mesi, nei garage di casa trasformati in officina, hanno recuperato, restaurato e riverniciato dei mezzi Piaggio della stessa epoca. Si va dal 1971 al 1978 per gli esemplari, ribattezzati Orange. Tony ha preso il Ciao che era dell’amico Mauro con i pedali dell’amica Patrizia. Che ha fornito anche il motore a quello di Cesare. Nove giorni in totale, mercoledì mattina partiranno da piazza della Resistenza per arrivare a Raiano per la sagra delle ciliegie. Sulla discesa del municipio, oltre ai fratelli, ci saranno anche Stefano Galante, che della spedizione originaria aveva sempre sentito parlare, e la new entry Nadia Pirone.

Come nel 1976 a Civitanova Marche si aggiungerà Ernesto Gaetani: all’epoca da passeggero, oggi con il suo Ciao. A quei tempi la folle spedizione aveva visto 6 partecipanti su 5 ciclomotori: Cesare e Tony, Ernesto e poi Gilberto, Paolo e Michele. "Non avevamo nessun supporto, nemmeno una cartina. Già uscire da Milano fu un’impresa: ci trovammo davanti l’aeroporto di Linate. A Casalpusterlengo, dalla nebbia che c’era, ci dovemmo fermare a dormire nei sacchi a pelo sull’asfalto di un benzinaio chiuso". Un viaggio epico nato al Bar Marino dei genitori.

"Questa estate facciamo un giro col Ciao", disse Cesare un pomeriggio di ritorno dai Salesiani. "Ero l’unico ad avere il motorino. Nel giro di un mese Paolo Pozzi lo comprò dal pollaio e Tony dal benzinaio". Espadrillas, jeans Wrangler a zampa, giubbino blu e cappello da pescatore. "A Bologna dormimmo in un prato, a Rimini sulla spiaggia con i Ciao disposti in cerchio come le carovane western, dopo la gita a Fiabilandia. Ad Ancona facemmo una deviazione nella frazione di Pinocchio solo per farci la foto con la statua del burattino di Collodi. Poi a Civitanova si ruppe l’unico Garelli, quello di Paolo". Poi la sorpresa a Raiano. "Ci presentammo dai nonni in 6. Per 20 giorni abbiamo scorazzato in Abruzzo con i nostri Ciao. Il ritorno lo abbiamo fatto con la benzina della motozappa del nonno e l’ultimo pasto con pane e mezzo litro di latte. Ci salvarono delle barbabietole bianche, dure, cadute da un camion".