La Pro Sesto non si nasconde più: "Quest'anno puntiamo in alto"

Il trasferimento nel Girone A ha dato una grande iniezione di fiducia a biancocelesti. Il presidente Albertini: "Vogliamo fare un campionato di vertice"

Prosegue la preparazione della Pro Sesto

Prosegue la preparazione della Pro Sesto

Sesto San Giovanni (Milano), 13 agosto 2016 - Inutile nascondersi, quest’anno l’obiettivo sono i playoff. Anzi di più. Per la Pro Sesto la stagione che sta per iniziare dev’essere quella delle grandi ambizioni. Il presidente Gabriele Albertini lo dice chiaro e forte: «Vogliamo fare un campionato di vertice». E il ds Jacopo Colombo è ancora più preciso: «Non sono mai stato scaramantico, quindi dico che puntiamo a entrare nelle prime tre». Il trasferimento nel Girone A, insomma, nonostante le incognite, ha dato una grande iniezione di fiducia ai biancocelesti. Del resto, è un girone «molto tosto», come sottolinea Albertini, ma sembra comunque ben altra cosa rispetto a quello dell’anno scorso.

Le "corazzate", come Monza, Lecco, Seregno sono rimaste nel girone B, e poi non ci sono più le bergamasche. «Ci attendono una serie di novità che possono farci bene. - spiega il ds Colombo - Lasciare il vecchio girone con tutti i suoi equilibri consolidati e anche tutte le sue “paranoie” può essere quella scossa di cui avevamo bisogno». Quest’anno le insidie hanno l’accento piemontese. Così, al posto delle “solite note” ci saranno la retrocessa Cuneo, il Chieri, il Pinerolo, ma anche il Gozzano. Oltre alle lombarde, che certo non sono state a guardare. «Bisognerà stare attenti - dice Colombo - alla Bustese, che si è rinforzata molto, e poi Caronnese e Caratese che ho visto molto bene». E, naturalmente, «al Varese - gli fa eco il presidente Albertini - che per blasone e caratura tecnica secondo me è una delle favorite». 

L’anno scorso la partenza è stata da record (cinque vittorie e un pareggio nelle prime sei giornate), poi però si è spenta la luce, tanto che la squadra è sembrata entrare in un tunnel (sei sconfitte consecutive). Dal quale, fortunatamente, è uscita in tempo. «Speriamo di avere più equilibrio - si auspica Albertini - è una cosa che ci è un po’ mancata in questi anni. Abbiamo alternato momenti molto positivi a grandi momenti di crisi». «L’anno scorso - è l’opinione del ds Colombo - siamo partiti per fare bene, e all’inizio abbiamo fatto benissimo: questa cosa ci ha destabilizzati, ci ha fatto un po’ perdere la rotta. Ma quest’anno la musica cambia». La Pro ha investito in un progetto solido, di ampio respiro. «Ci siamo tenuti i migliori - spiega Colombo - e abbiamo preso gente come Baldo e Cristofoli. E poi Del Piano, un grande mister in cerca di riscatto, con il quale vogliamo costruire un progetto di lunga durata. Insomma, siamo attrezzati per fare bene». 

Parole che devono suonare come musica alle orecchie di Maurizio Caputo, fondatore di Orgoglio Sestese, il gruppo ultras nato tre anni fa che cerca di guardare anche oltre il calcio. «L’anno scorso - sottolinea Caputo - abbiamo avuto una stagione un po’ opaca. Del resto, le dichiarazioni della società sono sempre state all’insegna della prudenza». E infatti è arrivata una salvezza tranquilla e una posizione di classifica, 11° posto, “normale”. Ecco quello che i tifosi non vogliono più: la normalità. Vogliono tornare a esaltarsi per una squadra - dice ancora Caputo - «che può vantare una delle tifoserie più calde del girone. Solo il Varese e il Legnano possono competere, in quanto a curva, con la Pro». Il rischio è che le nuove distanze delle trasferte, la più lontana delle quali sarà Cuneo, faccia perdere qualche tifoso per strada. Caputo su questo non ha dubbi: «Quest’anno più che mai saremo il dodicesimo uomo in campo, speriamo che la squadra e la società se lo meritino. Basta nascondersi, basta “salvezza tranquilla”. Dobbiamo tornare a pensare in grande».