Sesto San Giovanni, 4 dicembre 2013 – Il coretto e lo striscione antinapoletano costano cari al portafoglio e alla classifica della Pro Sesto. Per un provvedimento sostanzialmente annunciato come la chiusura della curva per una partita, ci sono poi 2.000 euro di multa e la penalizzazione di un punto in classifica. La formazione biancoceleste scivola così a quota 26 e si ritrova a dividere il secondo posto con l’Inveruno.

«Questa decisione – spiega il presidente Salvo Zangari – mi trova decisamente contrariato. Faremo ricorso. Anche perché non mi risulta che, in situazioni simili, ci siano state penalizzazioni. Qui c’è una punizione che lede gli sforzi sportivi di una società e dei suoi tesserati». La penalizzazione è legata alla revoca della sospensione dell’esecuzione della sanzione disciplinare già incombente dopo la sfida di Piacenza tra la «Pro» di casa e la squadra allenata da Stefano Di Gioia.

I tifosi ospiti, già allora, avevano intonato il coro «noi non siamo napoletani». Un’esibizione canora che aveva innescato l’intervento della giustizia sportiva, ormai implacabile nel punire ogni coro avente «contenuto discriminatorio per motivi di origine territoriale». Gli ultras sestesi, insomma, erano finiti sotto osservazione. Se avessero concesso il bis, la loro curva sarebbe stata blindata per un incontro. «In pratica – aveva commentato il direttore generale Gabriele Albertini – è come se ci avessero dato un’ammonizione». Proprio così: ora quel cartellino giallo è diventato rosso dopo l’anticipo di sabato con il Pontisola. Perché i tifosi della curva Vito Porro, dopo aver specificato ad alta voce di non essere nati nei pressi del Vesuvio, hanno pure esposto uno striscione che terminava con la scritta «Napoli colera».

Il coro è stato «lanciato» una sola volta e lo striscione è stato rapidamente ritirato. Per il giudice sportivo, però, ce n’era abbastanza per intervenire. Queste sanzioni disciplinari sono infatti state deliberate nei confronti della Pro Sesto «per avere propri sostenitori nel corso del primo tempo, intonato cori ed esposto uno striscione aventi contenuto comportante offesa e denigrazione per motivi di origine territoriale».