Furti, ecco le sentinelle «armate» di cellulare

Cusano, nascono gli Osservatori Volontari. "Potremo essere gli occhi dei carabinieri. I militari hanno solo una pattuglia di notte nella nostra città" di Rosario Palazzolo

Alcuni dei cusanesi che si sono trovati all’incontro sulla sicurezza

Alcuni dei cusanesi che si sono trovati all’incontro sulla sicurezza

È come un’onda che cresce in modo spontaneo soprattutto grazie alla tecnologia. Il mondo virtuale di Facebook diventa la palestra nella quale anche i cittadini più chiusi e timorosi vincono quel senso di «omertà» nel quale anche la microcriminalità prolifera. Gli «osservatori volontari» sono l’avamposto di un nuovo «esercito» che può avere una funzione di importante di risveglio del senso civico, non solo in fatto di sicurezza (con il boom di furti e rapine), ma anche di decoro urbano e convivenza civile. Proprio per l’importanza di questo esperimento che sta nascendo dal basso in molte città, la reazione di indifferenza o avversione di alcuni Comuni rischia di essere deleteria e controproducente. 

Cusano Milanino, 5 marzo 2015 - Si chiameranno «Osservatori Volontari». Potrebbero essere le prime sentinelle civiche del Nord Milano. Martedì sera hanno risposto in 30 all’appello lanciato on line da Massimo Piccolini, fondatore del gruppo Facebook Cuxanum Securitas e dell’associazione «Nonno Lino», già protagonista di diverse iniziative di solidarietà a livello locale. Un gruppo di cusanesi, insolitamente folto e interessato, tra i quali spiccavano dieci donne. Tra loro anche un piccolo nucleo di riferimento leghista, poi tante persone comuni, già attive in gruppi territoriali, che hanno deciso di confrontarsi sul tema sicurezza, spinti dall’emergenza che attanaglia la città. Sullo sfondo dell’incontro pubblico, il progetto Cuxanum Securitas che Piccolini e alcuni amici hanno elaborato in mesi di lavoro e che in ottobre hanno sottoposto all’attenzione del sindaco Lorenzo Gaiani e del comandante della polizia locale EzioVilla.

«C’è stato un interessamento iniziale, ma dopo il primo incontro non abbiamo più avuto alcuna risposta – premette Piccolini – Dunque abbiamo deciso di proseguire da soli, organizzando un gruppo di volontari che si occuperanno di vegliare sulla città». Prima con osservazioni serali compiute da gruppi di volontari in auto, poi con le segnalazioni del degrado e delle disfunzioni nei luoghi pubblici. Nessuna divisa, nessun segno distintivo, ma solo un telefonino in tasca.

«La nostra unica arma sarà un cellulare – precisa Piccolini -. Gireremo, osserveremo e nel caso ci dovessimo imbattere in una situazione sospetta, faremo un passo indietro e avvertiremo le forze dell’ordine». Già selezionate due app in grado di contattare rapidamente le forze dell’ordine fornendo in modo automatico le coordinate satellitari di chi chiama. «La tecnologia ci può essere amica. Inoltre ci troviamo in una città nella quale la sera spesso è presente una sola pattuglia dei carabinieri. Col nostro lavoro potremmo decuplicare la presenza delle forze dell’ordine, perché noi saremo i loro occhi e potremo fornire indicazioni qualificate».

Il gruppo guarda con favore anche alle cosiddette attività di educazione civica, come la presenza di volontari davanti alle scuole, nei giardini pubblici, e la segnalazioni di elementi di degrado. Pronti a partire anche subito, autofinanziandosi. Con l’obietivo di diventare, presto, in tanti. rosario.palazzolo@ilgiorno.net