La protesta a Sesto di negozianti e cittadini: "Basta degrado e criminalità"

Manifestazioni al Rondò dove domenica mattina un egiziano ha distrutto auto, vetrine e gazebo

La manifestazione di protesta

La manifestazione di protesta

Sesto San Giovanni (Milano), 28 giugno 2016 - «Vogliamo più sicurezza. Basta degrado e criminalità». Residenti e commercianti del Rondò non ne possono più. Così, ieri sera, in piazza Trento e Trieste hanno organizzato un presidio, che si è poi spostato in consiglio comunale. Una manifestazione spontanea, che nasce dopo l’episodio di domenica mattina, quando un egiziano ubriaco, con una catena di ferro, ha sfasciato 50 automobili, le vetrine di diversi negozi, una cabina telefonica e il gazebo di un bar, partendo da piazza Primo Maggio, per risalire lungo viale Casiraghi, piazza IV Novembre e piazza Trento e Trieste, dove è poi stato arrestato dalla polizia di Stato.

«Parliamo di due quartieri che da tempo convivono con situazioni di criminalità e per cui da anni chiediamo azioni concrete - commenta Roberto Di Stefano, capogruppo di Forza Italia, ieri presente in piazza -. Abbiamo chiesto telecamere, un presidio fisso delle forze dell’ordine, l’aumento dell’organico dei vigili e il ritorno al turno notturno. Appelli sempre caduti nel vuoto».

Nel dibattito è intervenuta anche la lista Sesto nel Cuore, che nei mesi scorsi proprio in via XX Settembre aveva raccolto oltre mille firme per chiedere più sicurezza nel rione. «È necessario passare dalle parole ai fatti. Chiederemo garanzie di interventi e risposte concrete e l’immediata applicazione delle proposte contenute nella nostra petizione - afferma Paolo Rosellini, promotore del Comitato e primo firmatario -. È inaccettabile che la politica abbia tempi così lunghi nel dare risposte che richiedono immediatezza».

Non è mancato il botta e risposta tra civiche e partiti d’opposizione. «L’ultima commissione è stata disertata. Si discutevano gli interventi in tema di sicurezza e le proposte della petizione - denuncia Gianpaolo Caponi -. Presenti solo 6 consiglieri: 3 eravamo noi di Sesto nel Cuore. Assente anche il sindaco Monica Chittò». Che ha la delega alla polizia locale e ieri ha espresso vicinanza a residenti e commercianti, che hanno subìto «un atto grave e imprevedibile».

«C’è chi fa polemiche strumentali sotto campagna elettorale, come le liste civiche civetta del Pd, e chi da sempre pone il tema della sicurezza al centro della propria azione politica a prescindere: orgoglioso di appartenere a questa seconda schiera», ha replicato a Caponi il capogruppo di FdI, Antonio Lamiranda