Sesto, sgomberata la villetta di via Carducci. Continua l'emergenza sfratti

L’abitazione era stata occupata da una famiglia che aveva appena perso la casa. Unione Inquilini all'attacco

Le forze dell’ordine all’interno della villetta

Le forze dell’ordine all’interno della villetta

Sesto San Giovanni (Milano), 21 maggio 2015 - L'occupazione della villetta con giardino è durata solo una notte. Nella bifamiliare di via Carducci 40 ci ha dormito la famiglia con due bambine di 3 anni, che martedì mattina è rimasta senza un tetto dopo lo sfratto esecutivo. La proprietà dell’immobile, l’Aler, ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine per lo sgombero immediato. L’appartamento, che era stato occupato solo la sera prima dall’Unione Inquilini e dal Comitato per il diritto alla casa, è stato svuotato senza opporre resistenza "a conferma della natura non violenta della nostra azione". "In assenza di soluzioni immediate, la decisione è stata procedere autonomamente all’assegnazione di una villetta sfitta da 10 anni. Questo avrebbe permesso alla famiglia di trovare la serenità necessaria per affrontare l’immediato futuro in attesa di una soluzione definitiva. Ma l’Aler ha deciso che le due gemelline devono tornare in strada", ha commentato il sindacato. Che non demorde. "Di fronte alla mancanza dell’intervento pubblico, la scelta è stata l’assunzione di responsabilità che d’ora in poi si sostituirà alle autorità pubbliche per garantire a tutti il diritto fondamentale alla casa. Rifiutiamo qualsiasi proposta che passi per lo smembramento delle famiglie con l’affido dei minori alle comunità". In questi giorni di sfratti programmati, l’Unione Inquilini formalizzerà la richiesta all’Aler "di concedere l’abitazione a una cooperativa di famiglie che, con un progetto di auto-recupero, possa avviare interventi di manutenzione e usare l’unità immobiliare come casa provvisoria in attesa di assegnazione". Oltre alle villette di via Carducci, proprio vicine alla sede territoriale dell’Aler, ci sono anche quelle di via Camagni: da un anno il sindacato ha proposto di farle riqualificare usando direttamente la manodopera dei moderni senzatetto.

"Purtroppo anche a Sesto non viene più garantito il passaggio da casa a casa che in passato aveva contraddistinto l’amministrazione rispetto a quelle delle città vicine". Basta automatismi, ha confermato anche il vicesindaco Andrea Rivolta. "Abbiamo chiesto ad Aler l’elenco degli appartamenti sfitti e lo stato di fatto. Dovrebbero essere una trentina, ma dobbiamo prima verificarne l’agibilità. Intanto, abbiamo scritto al prefetto per chiedere una sospensione delle esecuzioni almeno per tutto il periodo di Expo, data anche l’impossibilità di alloggiare le famiglie negli alberghi". Tutto esaurito, senza contare che anche il residence Puccini e la casa albergo di via Fogagnolo saranno progressivamente svuotati. "Ci stiamo attrezzando per altre soluzioni. Convocheremo i proprietari di immobili insieme ai rappresentanti degli inquilini per cercare soluzioni d’emergenza". Il modello potrebbe essere quello dei profughi, in cui un soggetto mette a disposizione uno stabile o più appartamenti e il Comune eroga i contributi.