Sesto, il ritorno del metodo Montessori: guarda al passato la scuola del futuro

Una sezione della scuola materna all'interno della elementare Galli di LAURA LANA

Le animatrici Anna Rocca, Chiara Pirola e Roberta Pizzochera

Le animatrici Anna Rocca, Chiara Pirola e Roberta Pizzochera

Sesto San Giovanni (Milano), 9 febbraio 2016 - I pesi sono sparsi sul tavolo. Sono tutti in legno e vanno inseriti nel posto giusto. Non è così semplice: oltre a essere diversi per diametro, cambia anche l’altezza. E il gioco si fa più complicato, se si indossa una mascherina. È uno dei materiali più usati nelle scuole a metodo Montessori, mostrato a mamme e papà durante l’open day alla materna Corridoni. Le iscrizioni per il 2016/2017 vedranno infatti una novità: sarà aperta una sezione della scuola dell’infanzia a metodo montessoriano all’elementare Galli.

"Già alla Corridoni usiamo diversi materiali, ma per quest’occasione abbiamo voluto allestire una classe per far capire ai genitori il significato di ogni attività - spiegano le maestre Anna Rocca e Chiara Pirola, tra le animatrici dell’associazione Montessori scuola pubblica -. Con i pesi, ad esempio, siamo nel mondo degli incastri solidi. Posso scegliere la misura esatta per diametro, ma quando inserisco posso scoprire che ho sbagliato perché è più lungo o corto". Un’esperienza sulle dimensioni per uno sviluppo sensoriale, che si porta dietro il controllo dell’errore e la libera scelta. "Il bambino capisce da solo di aver sbagliato e riprova fino a quando non trova il foro esatto. Spesso copriamo gli occhi con le mascherine di stoffa, per potenziare il tatto: a questa età i bimbi usano molto le mani".

Ogni attività ha il suo corredo. Come il lavabo per i piatti: spugna e sapone sul lato, brocca per l’acqua all’interno del catino e grembiule sulla sedia. "Non ci sono giochi da maschio e giochi da femmina. Ogni piccolo fa quello che più lo attrae in quel momento - sottolinea Roberta Pizzochera, mamma e membro dell’associazione -. Nei Paesi del Nord, dove il metodo Montessori ha una grande tradizione, la cura della casa non è esclusiva delle donne: forse qualche connessione c’è".

Sul tavolo si trova così il cacciavite accanto a diversi utensili da cucina, come il macinino del caffé e le ciotole con la frutta secca. "Sono materiali facili da trovare anche a casa - continua Pizzochera -. Questo aiuta noi genitori a portare avanti il metodo nella quotodianità. Oltre a dare la possibilità di scegliere un metodo diverso da quello tradizionale, l’idea è proprio che i bambini crescano con un approccio diverso alla vita". Sabato l’associazione ha iniziato un ciclo di incontri con il seminario "Il Montessori a casa", che sarà replicato il 7 maggio alle 10. Prossimo appuntamento a SpazioArte il 21 aprile alle 17 con il convegno "Ascoltare le emozioni dei nostri bambini", mentre il 25 febbraio, 3 marzo e 26 maggio saranno organizzati tre laboratori per bimbi da 30 mesi a 5 anni.

di LAURA LANA