Materiale elettrico "tarocco", maxi sequestro da 5 milioni a Senago

Tre capannoni gestiti da cinesi nascondevano oltre mezzo milione di articoli sprovvisti del marchio CE e quindi a rischio corto circuito, esplosione o incendio

Senago, la merce sequestrata (StudioNord)

Senago, la merce sequestrata (StudioNord)

Milano, 26 settembre 2014 - Ha un valore totale di 5 milioni la merce sequestrata dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Milano: oltre mezzo milione di articoli di materiale elettrico sprovvisti del marchio CE ovvero non conformi alla normativa sulla sicurezza dei prodotti. Le Fiamme Gialle hanno "seguito" la catena di rifornimento di alcune attività nel commercio dell'illuminazione, giungendo ad un deposito di Senago (Milano) riconducibile ad una società con denominazione apparentemente italiana, ma di fatto gestita da cittadini cinesi. Così, i militari della tenenza di Paderno Dugnano si sono trovati di fronte ad un'area di stoccaggio della merce costituita da tre capannoni commerciali, uniti internamente grazie alla creazione di aperture nelle pareti perimetrali, anche al fine di non rendere percepibile, nella visione dall'esterno, che si trattasse di un unico deposito. Senago, la merce sequestrata (StudioNord)

L'operazione "Alta Tensione" ha permesso di sequestrare quasi 521mila articoli costituiti per lo più da beni destinati all'uso domestico: dalle lampadine a basso consumo energetico a quelle a led, dai lampadari ai faretti da esterno alle plafoniere a neon, dalle lampade da tavolo ai caricabatteria per cellulari. La società commercializzava impropriamente tutta la gamma di materiale elettrico che più di frequente finisce nelle case de i consumatori e i prodotti elettrici sprovvisti delle certificazioni CE sono spesso soggetti a corto circuiti, che possono degenerare in incendi, anche in considerazione del fatto che molti dei prodotti sequestrati erano sprovvisti delle guaine ignifughe previste per legge. Nel caso delle lampadine, è invece forte il pericolo di scoppio, con conseguente irraggiamento di schegge di vetro. Forte dei prezzi estremamente concorrenziali, che gli avrebbero comunque permesso di introitare circa 5 milioni di euro, la società aveva un network commerciale vastissimo ed utilizzava non solo i tradizionali canali di vendita all'ingrosso, ma anche le potenzialità della rete web. Inoltre, possedeva una linea telefonica dedicata ai soli ordini acquisiti tramite le inserzioni su un noto sito americano di commercio elettronico.