Addio ai corsi serali all'istituto Falck di Sesto. Polemica sui numeri

Iscrizioni chiuse anzi tempo. "Ma in realtà gli studenti-lavoratori si presentano a settembre"

Un appello è stato rivolto al sindaco Monica Chittò perché si prenda a cuore il tema

Un appello è stato rivolto al sindaco Monica Chittò perché si prenda a cuore il tema

Sesto San Giovanni (Milano), 15 agosto 2015 - Dopo quasi vent’anni, viene messo fortemente a rischio la continuità di un servizio, che ha permesso a tanti studenti lavoratori di Sesto e del Nord Milano di frequentare i corsi serali e di potersi diplomare. Solo nell’anno scolastico appena concluso, gli allievi delle due quinte che hanno superato l’esame di Stato sono stati quasi 40. Eppure da settembre i corsi serali all’Istituto professionale "Enrico Falck" di Sesto potrebbero sparire. Già ora la sede di via Balilla non riceve più iscrizioni. Dalla Direzione sarebbe arrivata infatti una disposizione al personale della segreteria didattica di comunicare ai ragazzi già iscritti alle classi iniziali che il corso serale non sarà attivato e, quindi, di rivolgersi ad altre scuole. Vale a dire a Quarto Oggiaro o in via Baroni, a Milano. Gli studenti sestesi sarebbero pochi e, quindi, sarebbe uno spreco avviare le nuove classi. Così, si sarebbe deciso di chiudere le iscrizioni prima ancora del loro termine.

"Questo atto appare del tutto illegittimo, in quanto la circolare ministeriale n.6 del 27/2/2015 prevede esplicitamente che l’utenza possa iscriversi fino al 15 ottobre 2015. Le due classi non sono assegnate in organico di diritto, ma nulla impedisce che siano accordate in organico di fatto, come già accaduto lo scorso anno. Inoltre, la serie storica delle iscrizioni alle classi iniziali dei corsi serali mostra come buona parte degli allievi si siano iscritti anche nelle settimane antecedenti l’inizio delle lezioni, tra fine agosto e i primi di settembre". A denunciare la situazione è Roberto Masciadri, da oltre dieci anni docente al corso serale, di cui è uno dei due coordinatori, componente del Consiglio di Istituto e della Rsu eletta a marzo. Il professore ha già scritto al direttore dell’Usr Lombardia e all’amministrazione comunale, strappando un impegno a seguire la vicenda da parte del sindaco Monica Chittò e dell’assessore all’Educazione Roberta Perego.

Al Falck fino a giugno sono stati attivati due corsi diversi: l’indirizzo commerciale e quello socio-sanitario, sempre più richiesto. Nessuna classe fantasma, il tasso di ritiro è assolutamente fisiologico e il numero minimo di iscrizioni è sempre stato raggiunto. "Ogni anno settembre è il mese in cui arrivano molte richieste. Tanto che, da sempre, siamo costretti a non accettarne più, superando le 35 unità per classe – racconta Masciadri -. Poi, alcuni studenti abbandonano perché non riescono a conciliare la scuola con il lavoro, altri perché trovano troppe difficoltà nel percorso di studi, altri ancora perché superano il limite di assenze. In ogni caso, in quarta abbiamo quasi sempre raggiunto classi tra i 20 e i 25 iscritti". L’appello è duplice: alle istituzioni di prendersi a cuore un servizio, che in questi vent’anni è stato unico sul territorio, e alla direzione scolastica di riaprire il periodo per raccogliere le domande degli alunni lavoratori, mantenendo i corsi serali.

laura.lana@ilgiorno.net