Cura delle strade e del verde. Diventa socialmente utile la nuova ondata di profughi

Bresso, risposta alle proteste per i continui arrivi di Giuseppe Nava

L’arrivo dei profughi, ospitati al centro polifunzionale (Newpress)

L’arrivo dei profughi, ospitati al centro polifunzionale (Newpress)

Bresso (Milano), 28 febbraio 2015 - Lavori socialmente utili, come manutentori delle strade e degli spazi verdi, e un momento pubblico, dove possano raccontare le loro storie di vita: queste sono le proposte lanciate rispettivamente dal Comune di Bresso e dall’associazione locale “Insieme per Bresso e il Parco Nord”, per coinvolgere nella vita quotidiana i profughi alloggiati nel Centro polifunzionale della Cri di via Clerici e dare nel contempo una risposta all’allarme dei residenti (di Bresso ma anche dei Comuni limitrofi) per l’ultima ondata di arrivi.

La città del Parco Nord offrirà così, a breve, alcune opportunità di integrazione alle persone che sono fuggite dalla Siria o dall’Africa sub Sahariana, che hanno attraversato il Mar Mediterraneo sui barconi e che sono ospitate nelle tende del Centro su disposizione del Ministero dell’Interno. Ne hanno parlato, ieri mattina, mentre in via Clerici si accendevano le telecamere della trasmissione Mediaset «Mattino Cinque», Ugo Vecchiarelli, sindaco di Bresso, ed Ezio Tilli, responsabile di “Insieme per Bresso” e administrator del gruppo pubblico di Facebook “Bresso Segnalazioni”, dove gli iscritti “postano” e commentano la situazione dei profughi in città: «Sul social si registrano tre anime diverse. – inizia Tilli - Ci sono bressesi pronti ad accoglierli. Altri sono contrari, mentre ci sono cittadini che sono un po’ intimoriti: ma questa paura dipende dall’appartenenza a culture e religioni diverse. Per questo, come associazione intendiamo organizzare un incontro con i bressesi: i profughi potranno presentarsi e parlare di loro, alla presenza di traduttori e mediatori culturali». Invece, il sindaco Vecchiarelli fa il punto delle presenze: «La situazione nel Centro di via Clerici è tranquilla. – continua Vecchiarelli – Nella serata del 26 febbraio i profughi alloggiati erano 180: i posti per gli stanziali sono circa 200. Ricordo che questa area di Bresso è una sede di smistamento delle persone, che sono tutte fotosegnalate».

Poi, il Comune di Bresso si è subito reso disponibile all’accoglienza ma «È necessario che ci sia un maggior coinvolgimento delle istituzioni dell’Area metropolitana. – prosegue Vecchiarelli – Da soli, i Comuni non possono farsi carico di tutto. Ho richiesto anche una maggior vigilanza». Infine, dopo l’accoglienza ci sarà un altro passo concreto: «Con la Prefettura di Milano c’è un protocollo, che prevede anche un percorso integrativo per queste persone. – conclude il sindaco bressese – Possono diventare lavoratori sociali, per la sistemazione delle strade e per la cura del verde pubblico».

di Giuseppe Nava