Salvini a Sesto per parlare di lavoro, ma dimentica il caso Ge

Il leader della Lega ha partecipato a un convegno organizzato dal Carroccio e dal Movimento Giovani Padani

Matteo Salvini a Sesto

Matteo Salvini a Sesto

Sesto San Giovanni (Milano), 12 marzo 2017 – Ad attenderlo i Giovani Padani e il candidato sindaco di Forza Italia Roberto Di Stefano. Mezz'ora di ritardo per Matteo Salvini, protagonista di un convegno sul lavoro a Sesto San Giovanni. "Ero a Pomeriggio5 da Barbara D'Urso. Anche lì ho parlato di pensioni, precariato e disoccupazione giovanile e non solo", ha spiegato il leader della Lega Nord.

Sala piena, al grand hotel Barone di Sassj, dove su ogni seduta si trovavano i manifesti "Salvini Premier". Tante ricette, qualche stoccata al Pd di Matteo Renzi ("Oggi devo far qualche battuta anch'io, perché al Lingotto di Torino sta andando in scana qualcosa di davvero comico") e la carrellata delle aziende in crisi o che delocalizzano.

"Il Governo deve fare una cosa molto semplice – ha suggerito Salvini -. Qualsiasi impresa che prende anche un solo euro dai cittadini italiane non può chiudere gli stabilimenti, licenziare i dipendenti e andare all'estero. Deve restare nel nostro Paese. Penso alla Fiat di Pomigliano o alla K-Flex di Roncello. Non si investe all'estero con i finanziamenti italiani".

Eppure proprio a Sesto a Salvini non è venuto in mente l'analogo caso di General Electric, la multinazionale americana che ha acquisito lo stabilimento oggi ex Alstom, annunciando il licenziamento di 200 dipendenti – in presidio permanente da oltre 150 giorni - per emigrare altrove, prendendo però finanziamenti ministeriali per investire a Piombino con tanto di accordo di programma firmato da Regione Toscana e dal Governo. Laura Lana