Penati reintegrato nell'anagrafe degli iscritti Pd

La decisione, all'unanimità, da parte della Commissione nazionale di garanzia. "Sanata un'ingiustizia dolorosa"

Filippo Penati invitato alla recente festa milanese del Pd

Filippo Penati invitato alla recente festa milanese del Pd

Sesto San Giovanni (Milano), 3 ottobre 2016 - La Commissione nazionale di garanzia del Pd ha reintegrato Filippo Penati nell'Anagrafe degli iscritti del 2011. La delibera, all'unanimità, è stata assunta nella seduta del 28 settembre, in conseguenza della sentenza di assoluzione per le ipotesi di corruzione e finanziamento illecito al partito, nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Monza sul cosiddetto Sistema Sesto.

La cancellazione dall'Anagrafe e la sospensione dal partito erano state decretate dallo stesso organismo il 5 settembre del 2011, dopo soli 45 giorni dalla ricezione dell'avviso di garanzia. Quel provvedimento, dunque, è stato annullato "con tutte le conseguenze relative ai sottesi diritti".

"Oggi è un giorno importante come lo è stato quello dell'assoluzione - commenta Filippo Penati - perché il Pd ha sanato un'ingiustizia che in questi anni mi ha profondamente addolorato. Ringrazio il segretario del Pd di Sesto, Marco Esposito: è anche grazie al suo intervento se tutto questo è avvenuto". Per l'ex sindaco di Sesto, nonché ex presidente della Provincia di Milano ed ex capo della segreteria di Pierluigi Bersani, "è come se fossero state riportate indietro le lancette dell'orologio: da oggi potrei nuovamente iscrivermi al Pd, pagare persino gli arretrati, ma mantengo la mia decisione di non iscrivermi più a nessun partito".

"L'amarezza che ho provato è stata tanta: il partito aveva agito senza nemmeno aspettare l'interrogatorio, senza sentirmi, senza darmi la possibilità di mandare una memoria difensiva - ricorda Penati - Non solo: mi ero dimesso da vicepresidente del consiglio regionale e mi ero già autosospeso dal partito, per separare la politica dalle mie vicende personali. Ma in quel momento nel Pd c'era un altissimo tasso di codardia: ebbero paura, si spaventarono del clamore, credo di essere stato secondo solo a Berlusconi per la gogna mediatica, sui giornali e in tv. Ieri Renzi ha richiamato la responsabilità dei media che danno grande risalto alle inchieste e non altrettanto alle assoluzioni e tra i casi eclatanti ha citato anche il mio".

Stasera Penati sarà a un dibattito a Sesto, con il sindaco Monica Chittò e l'ex sindaco Giorgio Oldrini. "Credo che si possa fare politica anche senza essere iscritti. La mia è la storia di un uomo della sinistra riformista, dell'Ulivo, la mia casa continua ad essere quella: occorre impegnarsi nella ricostruzione di un centrosinistra forte e io non mi tiro indietro. Anche a Sesto, certo: vivo in questa città, la amo troppo, è una città emblematica e occuparsi di Sesto significa fare politica a livello nazionale. Se mi viene richiesto di dare una mano, perché no".