Città Metropolitana, il sindaco di Paderno contro la sinistra "pigliatutto"

Alparone e i suoi colleghi di centrodestra disertano l'elezione del Consiglio di Rappresentanza. L'accusa alla maggioranza in una lettera: manca una rappresentatività uniforme dei Comuni

Marco Alparone

Marco Alparone

Paderno Dugnano (Milano), 7 novembre 2016 - Un atto di protesta si è consumato oggi durante l’assemblea dei sindaci di Città Metropolitana. I primi cittadini del centrodestra sono usciti dall’aula durante le votazioni per l'elezione del Consiglio di Rappresentanza dei sindaci dell'Ats Metropolitana. L’accusa dell’opposizione al centrosinistra è di aver presentato una lista non unitaria e non rappresentativa di tutto il Consiglio.

Dopo la protesta di questa mattina, il sindaco Marco Alparone ha inviato una nota a tutti i sindaci di Città Metropolitana, per esprimere il suo disappunto. "Prendiamo atto che, per la prima volta - scrive - per l'elezione del Consiglio di Rappresentanza dei sindaci dell'Ats Metropolitana, i sindaci del centrosinistra hanno deciso di non condividere la presentazione di una lista unitaria che fosse veramente rappresentativa di tutti i territori e di tutte le espressioni politiche". Alparone si è poi detto contrario a una proposta condivisa non all’unanimità, sottolineando come la lista non incontrasse l’accordo di tutti. "Questa mattina l'assemblea dei sindaci (di centrosinistra), eleggendo cinque membri su cinque, ha  voluto dichiaratamente una rappresentanza 'politica' in contrapposizione alla Regione Lombardia, rifiutando la nostra proposta di poter rappresentare in maniera uniforme i Comuni. Hanno voluto una soluzione da segreteria politica che, evidentemente, serviva a mantenere equilibri di una sola parte. Un modo di concepire questi organismi che non mettono al centro il cittadino, anzi. Pur riconoscendo al centrosinistra la maggioranza e la presidenza del Consiglio, noi abbiamo chiesto un organismo che fosse di tutti e di tutti i cittadini. Per questo abbiamo deciso di non partecipare al voto".

Una decisione che avrà senza dubbio delle conseguenze e che Alparone ha commentato anche sui social. "Questa scelta porterà inevitabilmente a una disgregazione e a un indebolimento dei singoli distretti territoriali. Noi continuiamo il nostro lavoro sul territorio per confrontarci sugli effetti della riforma per il bene delle comunità che rappresentiamo".