Sesto San Giovanni, 10 ottobre 2016 - La mattina firmano un comunicato stampa insieme, sul bando di gestione della colonia estiva di Bibbona, e alle 18 il messo comunale gli consegna in mano la revoca delle deleghe, firmata dal sindaco Monica Chittò. Poche ore fa, Mauro Bernardi è stato "licenziato" dopo appena dieci mesi in Giunta, dove aveva preso il posto dell'avvocato Alessandro Piano, mantenendo le stesse deleghe ai Lavori Pubblici e al Demanio. Educatore, 45 anni, Bernardi aveva lasciato il Pd per entrare nei Democratici per il cambiamento, lista civica di cui Piano è coordinatore. Un passaggio che era costato a Bernardi anche un provvedimento disciplinare, avviato dai democratici ai provibiri.
Oggi, lunedì 10 ottobre, la decisione del sindaco di far fuori dalla maggioranza i Democratici per il cambiamento, dopo mesi di botta e risposta al vetriolo attraverso comunicati stampa e post sui social network. "Se non cambiano i toni e terminano le accuse, ne prenderemo le dovute decisioni", avevano minacciato sindaco e segretario Pd. "Evidentemente in questa città esiste un tabù politico: puoi stare in maggioranza e avere idee differenti, ma non devi farlo sapere in giro – commenta Bernardi -. Sono ancora ai tempi del vecchio Pci degli anni '50 che si lavava i panni sporchi in famiglia: purtroppo qui manca la stoffa e l'intelligenza dei vecchi dirigenti di quel partito, da cui io sono stato espulso mesi fa e da cui sono contento oggi di aver rotto". Tra le richieste dei Democratici per il cambiamento c'era quello di un percorso trasparente, sulla base di punti programmatici, per arrivare alle elezioni di Primavera. "La nostra forza, che pure ha cambiato pelle e denominazione, ha sempre sostenuto lealmente questa maggioranza e la sua amministrazione – sottolinea Bernardi -. Anche nelle scelte più delicate, come i cdd e le farmacie, che invece hanno visto voto contrario da altre due forze (Sel e FdS, ndr). Il sindaco oggi ribadisce la scelta sciagurata politicamente di blindare questo tipo di coalizione con chi ha fatto mancare il suo appoggio in temi decisivi".