Sesto, verso le elezioni: Forza Italia punta su Di Stefano

Gli azzurri scelgono il capogruppo in consiglio comunale per sfidare Monica Chittò nella corsa a sindaco. Da valutare al momento la posizione degli altri partiti del centrodestra

Roberto Di Stefano

Roberto Di Stefano

Sesto San Giovanni (Milano), 12 ottobre 2016 - Dopo la nomina da parte di Mariastella Gelmini nella segreteria regionale come vice responsabile per la Lombardia degli enti locali, Roberto Di Stefano scende in campo anche come candidato sindaco. Forza Italia, infatti, schiera il suo capogruppo in consiglio comunale, per le elezioni amministrative di primavera.

"Per la prima volta, nel centrodestra stiamo avviando un percorso comune, con scelte condivise, come si è visto dalle iniziative per il no al referendum costituzionale. Questo è perché vogliamo vincere davvero. I muri da abbattere saranno l'astensionismo e il clientelarismo". Per ora Di Stefano è il nome scelto dagli azzurri. Nei prossimi mesi, però, la coalizione di centrodestra (Lega, Fratelli d'Italia e la civica Sesto Migliore) potrebbe stringersi attorno a lui senza rivendicare golden share. Intanto, già da un mese il capogruppo forzista ha iniziato un tour nei quartieri per raccogliere idee per scrivere il programma elettorale con i cittadini.

"All'inizio abbiamo trovato una grande disaffezione verso la politica e i partiti. Ora i sestesi iniziano ad avvicinarsi e chiederci di rappresentare le loro istanze. Il tempo delle liste civiche sta passando". Tra le priorità della città, secondo Di Stefano, ci sono la sicurezza, con il ripristino del turno notturno dei vigili e il potenziamento della videosorveglianza, la lotta al degrado e la pulizia di strade e verde pubblico. "I sestesi chiedono cose semplici: pulizia, vivibilità, sicurezza. Insomma l'abc, il manuale del buon amministratore. La popolazione sta scappando da Sesto: in pochi anni abbiamo avuto 3.500 residenti in meno e non per decessi. Sesto non offre più nulla, soprattutto sul fronte lavorativo. Tutte le grandi e storiche fabbriche hanno chiuso o sono andate via, anche per miopia dell'amministrazione che non ha offerto spazi, possibilità, incentivi adeguati oltre agli slogan".

Dall'altra parte Di Stefano troverà Monica Chittò con il Pd, Sel, FdS, senza più i Democratici per il Cambiamento appena cacciati dal sindaco. "Questa maggioranza ha perso la salute subito, quando ha cacciato Claudio Zucchi (ex vicesindaco Idv, ndr). Hanno mantenuto accordi e poltrone fino a 6 mesi dalle elezioni. Poi è scattato il medoto da regime: o ti allinei o ti caccio. Questa è l'arroganza con cui Sesto è stata amministrata in questi anni. Non c'è democrazia se le minoranze non sono mai ascoltate, ma represse".