Elezioni a Sesto, Penati sgombera il campo: "Non mi candido e non ci ripenso"

Non correrà da sindaco, ma resta "militante" nel nuovo polo civico

Filippo Penati

Filippo Penati

Sesto San Giovanni (Milano), 21 gennaio 2017 - "Non sono candidato a niente". Filippo Penati l’aveva già detto, eppure si era lasciato una porta aperta dopo la costituzione del Comitato Popolare per Sesto e l’allargamento a un nascente polo civico che, ad oggi, ha registrato l’adesione di Democratici per il cambiamento e Giovani sestesi, gruppi presenti nel parlamentino locale. Ora, il "passo indietro" è "definitivo e inappellabile". Quella dell’ex sindaco, ex presidente della Provincia ed ex uomo forte del Pd prima della lunga vicenda sul cosiddetto "sistema Sesto" finita poi in assoluzione, è una scelta che potrebbe aprire nuove prospettive al neonato polo - lasciato "a una leadership collettiva" - in tema di alleanze per le Amministrative di primavera.

Passo indietro sulla candidatura, non sulla "militanza attiva" - domenica sarà ancora in piazza, per un incontro con i cittadini in largo Lamarmora - e sull’impegno politico, pur se nell’inedito "ruolo di levatrice" di nuovi protagonisti. Sulla spinta "di una grande soddisfazione: quella di aver davvero costituito un polo civico che in pochissimo tempo ha saputo farsi conoscere da due terzi dei sestesi, con un quarto di loro che mostra gradimento per la nostra proposta". Il gruppo ora è "gasatissimo" e lavora "pancia a terra" nella prospettiva di correre da solo.

Ma certo, il fatto che non sia il suo nome, "ingombrante" per la scena politica cittadina, quello di un possibile candidato, lascia le mani più libere al giovane gruppo anche nel gioco di eventuali alleanze. Con Sesto nel Cuore, civica riunita intorno alla figura di Gianpaolo Caponi, l’intesa fin qui non è nata. E la conditio sine qua non posta dal comitato - individuazione del candidato sindaco "con partecipazione allargata", leggasi primarie - ha un’applicabilità tutt’altro che scontata, fuori dalle dinamiche interne.

Le invocate primarie, ma non solo, hanno segnato la distanza con il centrosinistra che sostiene la sindaca uscente, Monica Chittò. Tra lei e Penati il feeling non c’è mai stato. Anche se per l’ex presidente della Provincia sono stati proprio i dirigenti locali del Pd "ad alzare i muri" di fronte a qualsiasi proposta di confronto. Lui, però, non ci sta a passare per quello che spacca il centrosinistra nell’ex Stalingrado e tuttora roccaforte. Tuttavia il dialogo, alle stesse condizioni, "è aperto e possibile". E in ogni caso, "il centrosinistra si è spaccato da solo" anche per "il tasso di personalismo che niente ha a che vedere col nostro progetto".

Si vedrà insomma. In questo momento il quadro delle elezioni è ancora frammentato. Una cosa per Penati è chiara: il polo civico "è alternativo al populismo e alla demagogia di destra e 5 Stelle". Nessuna alleanza possibile, su quei due fronti. E se il centrodestra ha già un cavallo, il consigliere azzurro Roberto Di Stefano, i pentastellati hanno iniziato la ricerca: venerdì sera, in un bar del centro, sono stati raccolti nomi e documenti di chi vorrà mettersi in gioco alle elezioni.