Cologno, dimissioni dei due assessori di FdI

La crisi nella Giunta di centrodestra arriva a un bivio

La sede del Municipio di Cologno (Spf)

La sede del Municipio di Cologno (Spf)

Cologno Monzese (Milano), 12 luglio 2016 - Gianfranca Tesauro e Francesca Landillo, assessori al Bilancio e alla Sicurezza di Fratelli d'Italia, hanno rassegnato ieri sera le dimissioni dalla Giunta di Cologno. Non in mano al sindaco leghista Angelo Rocchi, ma al segretario provinciale del loro partito Romano La Russa. La crisi politica, che da tre settimane ha travolto la maggioranza di centrodestra, arriva così a un bivio. E l'aut aut lo dà proprio FdI al Carroccio. "Per ora le dimissioni sono congelate. Aspettiamo 48 ore per capire se ci sono i margini per una ricomposizione, come auspichiamo – spiega La Russa -. Chiediamo trasparenza, legalità e rispetto del programma elettorale". A partire dalla famosa delibera "incriminata", quella sulle posizioni organizzative dell'ente che, secondo Landillo, Tesauro e l'ex assessore al Personale Pasquale Magro (UdC) non fu mai approvata e poi pubblicata d'imperio dal sindaco con l'avvallo del segretario comunale. "Se si tornerà indietro rispetto quel documento, i nostri assessori rientreranno in Giunta. In caso contrario, le dimissioni diventeranno definitive".

Tuttavia, per ora nessun passaggio nei banchi dell'opposizione. "Il nostro obiettivo non è far cadere l'amministrazione – sottolinea il leader di FdI -. Quindi, resteremo in maggioranza anche senza assessori. Certo, a quel punto voteremo a favore solo delle delibere che ci convincono e rispettano il mandato elettorale". La Russa replica anche a chi già una settimana fa aveva pronosticato il "sacrificio" di Landillo e Tesauro in cambio di due nuovi nomi, forniti proprio dal gruppo provinciale di FdI che avrebbe così salvato poltrone, alleanza con la Lega e avrebbe pure ricollocato due esponenti del partito rimasti fuori dai giochi milanesi. "Se resteremo in Giunta, lo faremo solo con Tesauro e Landillo. Non ci interessano le poltrone, non siamo dei trafficoni come invece ci ha additati il sindaco".