A Paderno la chiave di volta per baby internauti

Il sistema operativo creato da Stefano Tagliabue per i bambini dai 3 ai 10 anni sbarca in America e in Giappone

Stefano Tagliabue con la chiavetta Freestyle Pc for kids

Stefano Tagliabue con la chiavetta Freestyle Pc for kids

Paderno Dugnano (Milano), 21 gennaio 2016 - Cinquemila chiavette usb create a Paderno Dugnano e arrivate in tutta Italia e in Finlandia, Svezia, America, Brasile e Giappone. All’interno oltre 400 attività ludiche ed educative per i bambini dai tre ai 10 anni. Mente di "Freestyle Pc for kids" un giovane padernese, Stefano Tagliabue. Ventisei anni, laureando in Informatica, ha iniziato a smanettare sui computer da ragazzino, smontando e rimontando i pc: a 13 anni creava già i primi siti internet, poi è stato ingaggiato come tester e sviluppatore conto terzi.

Tre anni fa l’illuminazione. "Un’insegnante di Senago mi chiese un giochino adatto ai bambini – ricorda –. Guardando in rete i programmi per bimbi mi sono accorto che spesso sono pieni di schifezze, tra virus, pubblicità e tentativi di furti di dati sensibili". Si è quindi rimboccato le maniche e ha cucito insieme una raccolta di giochi e un sistema operativo "pulito" per permettere ai più piccoli di avvicinarsi al computer in tutta sicurezza. Un anno fa – oltre alla sua finestra sul web – ha aperto pure bottega, all’interno di quello che era il laboratorio di falegnameria di via Treves. È qui che continua a sperimentare e ad aggiornare la sua "chiavetta magica". Si parte dai primissimi passi: insegnare ai più piccoli a usare pc, mouse e tastiera. In fase di test Tagliabue si è accorto di come i bimbi di due anni, già abituati agli smartphone, toccassero per prima cosa lo schermo. "Bisogna far prendere loro confidenza con il computer – sottolinea il padernese -. Il percorso parte da qui. Man mano che si cresce, poi, si affrontano le diverse materie, con giochi sull’italiano o sulla matematica, passando dalla geografia". Fino ad arrivare al mondo di Internet: qui un doppio filtro evita ostacoli e pericoli. Alla base del suo sistema operativo personalizzato una licenza libera (basata su Linux), anche per evitare costi eccessivi.

Ieri ha fatto il suo debutto, viste le richieste oltre confine, anche una versione "total english" con 300 attività ed è in cantiere un prodotto dedicato ai bambini con disturbi dell’apprendimento.

Il giovane tecnico informatico è stato contattato anche dal ministero dell’Istruzione. "Ero stato invitato all’Università Cattolica a parlare del mio programma e un dirigente, particolarmente sensibile al tema, mi ha ricontattato – spiega il padernese –. È in via di definizione un nuovo incontro, vediamo se ci possono essere sviluppi". Anche perché l’informatizzazione della scuola è un argomento alquanto spinoso. Si parla di lavagne Lim e 2.0 ma i laboratori tecnologici sono spesso "vintage". "C’è ancora poca consapevolezza delle potenzialità della rete e degli strumenti a disposizione", conferma l’esperto.